Cassano, presentato il progetto di rifacimento del potabilizzatore dei Laghi di Sibari
Servirà a portare l’acqua potabile all’interno del complesso nautico cassanese. Partiti già i lavori che costeranno 500mila euro
CASSANO JONIO - stato presentato venerdì sera nell'aula consiliare "G. Bloise" il progetto di rifacimento del potabilizzatore dei Laghi di Sibari. L'impianto, i cui lavori sono già partiti in somma urgenza vista la precaria situazione che si vive nel complesso nautico sibarita in particolare dall'estate quando l'Asp ha intimato alle attività di dotarsi di proprie cisterne per l'acqua potabile, costeranno 500mila euro (di cui 350mila solo di lavori) e serviranno a portare l'acqua potabile all'interno del complesso nautico dove manca da decenni.
Ai lavori, moderati dal giornalista Mimmo Petroni, hanno preso parte il sindaco Giovanni Papasso, il presidente del consiglio Lino Notaristefano, il vicesindaco Antonino Mungo, il consigliere comunale Antonio Strigaro, Veronica Petrosino, rappresentante del Comune di Cassano nel consiglio di amministrazione dell'Associazione Laghi di Sibari e, soprattutto, il responsabile dell'Area Tecnica, ingegnere Luigi Serra Cassano, l'ingegnere Giuseppe D'Ambrogio, responsabile dell'impresa Teodoro D'Ambrogio, specializzata in potabilizzazioni e a cui è affidata la gestione dell'impianto del complesso nautico sibarita, e l'Ingegnere Maurizio Gimigliano, specializzato nel trattamento delle acque, al quale gli uffici dell'Ente hanno affidato la redazione del progetto di rifacimento del potabilizzatore dei Laghi di Sibari. Presenti anche tanti rappresentanti della giunta e dell'amministrazione comunale in generale, oltre ai referenti dei condomini del complesso nautico sibarita. Assenti, invece, i membri del CdA di AssoLaghi, invitati direttamente dalla segreteria del sindaco Papasso per un doveroso contradditorio ma al quale hanno deciso di non prendere parte.
A sottolineare questa circostanza è stato proprio il sindaco Papasso nella sua comunicazione che ha aperto la serie di interventi. Il primo cittadino ha ripercorso il lavoro fatto con grande celerità in questi pochi mesi, e cioè dal primo settembre quando il Tar Calabria ha validato l'operato sia del consiglio comunale che dello stesso primo cittadino il quale, con propria ordinanza, aveva imposto ad AssoLaghi il passaggio della gestione del potabilizzatore agli uffici dell'Ente cassanese.
«Come avevo detto già qualche giorno, fa in tempi celerissimi – ha commentato Papasso – passiamo dalle parole ai fatti. Oggi presentiamo ai presenti il progetto del potabilizzatore e raccontiamo ai cittadini, ai diportisti, ai residenti, e ai referenti dei condomini che i lavori sono già partiti. Dietro il nostro agire non c'è nulla di politico, nessun dispetto come qualcuno ha cercato di far passare: il nostro obiettivo, che stiamo portando avanti con spirito di abnegazione, è stato sin da subito quello di intervenire sul predetto impianto che, nei fatti, non funziona da anni e forse non ha mai funzionato, al fine di superare nel più breve tempo possibile il problema della potabilità dell'acqua. Aggiungo che non siamo stati mai fermi: da subito abbiamo lavorato per spurgare della condotta, mettere in funzione le prime due linee del potabilizzare e fare alcune operazioni sull'impianto tra cui la pulizia delle vasche, altro intervento forse mai attuato prima visto lo stato in cui le abbiamo trovate. Oggi compiamo il passo più importante per riportare l'acqua potabile nei Laghi di Sibari. Ringrazio tutti i presenti e, soprattutto, i tecnici che ci stanno accompagnando in questo percorso».
Ad aiutare il sindaco nel racconto di quanto fatto in questi mesi è stato col suo intervento l'ingegnere Giuseppe D'Ambrogio, responsabile dell'impresa Teodoro D'Ambrogio, specializzata in potabilizzazioni e a cui è affidata la gestione dell'impianto del complesso nautico sibarita e che sta operando sin dall'inizio sull'impianto. Mentre l'Ingegnere Maurizio Gimigliano ha relazionato sul progetto di rifacimento spiegando i problemi trovati che, di fatto, ne impedivano il funzionamento già da anni, e le necessità di intervenire per rimetterlo in funzione. I progetti esplicativi descritti da Gimigliano nello specifico hanno riguardato: 1) Processo di ossidazione mediante strippaggio e attraversamento torre di degasazione posta all'interno della vasca esterna; 2) Processo di ossidazione al break-point mediante dosaggio di ipoclorito di sodio e reazione nelle vasche interne (4) da 110 mc in totale, esistenti; 3) Rilancio dell'acqua ossidata agli impianti di trattamento; 4) Deferrizzazione e Demanganizzazione all'interno di filtri multistrato adeguatamente dimensionati; 5) Declorazione su filtri a carbone attivo; 6) Realizzazione di una stazione di disinfezione di copertura con impiego di ipoclorito; di sodio quale agente disinfettante ed invio acqua depurata alla vasca di accumulo (150 mc) esistente; 7) Rilancio acqua potabilizzata.
Alla fine dei lavori anche il dibattito è stato anche molto partecipato considerati anche i tanti interventi di capi condomini, imprenditori e diportisti.