La nuova Statale 106 diventa spazio di sensibilizzazione sulle vittime del lavoro
Nella costruenda galleria Trebisacce, sul cantiere del Terzo Megalotto, si è svolto un evento promosso dall'appaltatore dell'opera, la multinazionale Webuild. Lieto: «Non siamo solo un cantiere». Intanto Raspa aizza la polemica
TREBISACCE - «Non siamo solo un cantiere». Queste le parole di Salvatore Lieto, amministratore delegato di Webulid SS Jonica e project manager del più grande cantiere pubblico ad oggi aperto in Italia, quello del Terzo Megalotto della Statale 106 Sibari-Roseto. Nei giorni scorsi, proprio la Webuild, appaltatore dell'opera, in occasione della Festa del Primo Maggio, ha inteso promuovere un evento, all'interno di una delle costruzioni simbolo che comporranno i 38 km di nuovo tracciato stradale, la galleria Trebisacce. Nel cuore della terra si è tenuto un concerto di musica sinfonica, organizzato per i lavoratori e le loro famiglie, con l'intento di mantere alto il ricordo delle tante vittime sul lavoro.
«Ogni giorno in Italia muiono tre lavoratori» Lieto ricorda i numeri di una statistica drammatica. «La sicurezza sul lavoro - aggiunge - è una vera piaga ed è per questo che ogni azienda dovrebbe porre al primo posto, così come fa Webuild da sempre, la sicurezza dei lavoratori. Da qui l'idea di organizzare e promuovere un momento di sensibilizzazione e convivialità nel segno della musica proprio in un luogo emblematico dove, come ricorda ancora l'addì di Webuild SS Jonica, «si lavora incessantemente ogni giorni, 24 ore su 24 e sette giorni su sette in totale sicurezza». Quello di carpentieri, minatori, ruspisti, impiantisti non è un lavoro assolutamente facile, occorre attenzione ed un presidio costante di sicurezza. Sui cantieri del Terzo Megalotto ogni operatore lavora sopra ogni standard di sicurezza eppure non è sempre facile e scontato: «Serve coscienza e consapevolezza» ricorda Lieto. Da qui l'importanza di un evento di memoria e sensibilizzazione, quest'anno roganizzato in collaborazione con l'accademia musicale Euphonia di Crosia Mirto diretta dal maestro Salvatore Mazzei che ha promosso brani calssici e contemporanei riletti in chiave sinfonica.
Un evento bello, travolgente e sicuramente suggestivo nel ventre della terra del quale, dicevamo, i protagonisti sono stati gli operai del cantiere. Non hanno voluto far mancare la loro presenza, però, il vescovo di Cassano Jonio, Francesco Savino, collegato da remoto, e i sindaci di Trebisacce, Sandro Aurelio, e di Oriolo, Simona Colotta.
Ma ai margini dell'iniziativa di Webuild nella galleria Trebisacce non sono mancate le polemiche. La "voce fuori dal coro" è quella della Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l'Autotutela (Raspa). Il movimento da sempre in prima linea contro la realizzazione del terzo megalotto è ritornato a vestire i panni della contestazione, stigmatizzando ironicamente l'evento di Webuild. «Insieme alla sicurezza sul lavoro e al rilievo che nella vita di tutti rivestono l'arte e l'ambiente - si legge nella nota di Raspa - si è celebrato pure il buco che, come ha detto il poeta sui cui principi non manchiamo di fondare i nostri pensieri e la nostra stessa vita, mette sempre allegria». Il riferimento è a quella galleria in fase di realizzazione che un parte di territorio non ha mai digerito.