Contro il bracconaggio e a tutela del lupo, approvata la mozione di Laghi
«A tale scopo, si punta, tra l'altro, a informare la popolazione, in cooperazione con le associazioni ambientaliste e di volontariato, riguardo i comportamenti corretti da adottare nelle aree di presenza del lupo»
CALABRIA - È stata approvata in Consiglio Regionale la mozione presentata dal Capogruppo di "De Magistris Presidente", Ferdinando Laghi, a tutela della specie protetta del lupo.
«La necessità di una specifica mozione - si legge nella nota stampa - è derivata da diversi episodi di bracconaggio registratisi negli ultimi mesi (l'ultimo a fine aprile scorso) che hanno visto, tra l'altro, lupi uccisi a fucilate da anonimi bracconieri. Nella mozione si chiede alla Giunta regionale di adottare misure per contrastare il bracconaggio, supportando, nello stesso tempo, iniziative di formazione dirette agli allevatori e agli altri soggetti che vivono e frequentano la montagna per favorire la giusta convivenza con la specie del lupo.
A tale scopo, si punta, tra l'altro, a informare la popolazione, in cooperazione con le associazioni ambientaliste e di volontariato, riguardo i comportamenti corretti da adottare nelle aree di presenza del lupo, per prevenire atteggiamenti maldestri che possano alimentare il conflitto lupo-uomo. Così come viene sottolineata e sollecitata la necessità di un programma di sostegno alle imprese agricole per la realizzazione di presidi di prevenzione dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni e alle opere effettuate sui terreni di pascolo.
"Il lupo, animale protetto da leggi nazionali ed europee, è un predatore che sta al vertice della catena alimentare - commenta Laghi -, ed ha negli ungulati (tra cui in primo luogo i cinghiali), prede preferenziali. Queste sue caratteristiche lo propongono come metodo naturale ed efficace per il contenimento della popolazione di cinghiali, in continuo aumento, evitando altresì, dal punto di vista sanitario, la diffusione di diverse patologie della fauna selvatica, che si possono trasmettere anche al bestiame domestico"».