Più di cento famiglie indigenti a Trebisacce rischiano di rimanere senza alimenti
A gennaio è saltata la distribuzione del pacco alimentare per le famiglie povere, che ora si trovano in uno stato di grande emergenza. La Misericordia di Trebisacce in cerca di soluzioni. Come reagirà il tessuto sociale?
TREBISACCE – Non è un buon inizio d’anno per le famiglie di Trebisacce che vivono concreti momenti di difficoltà economica, tanto gravi da creare difficoltà a mettere un piatto di pasta in tavola o un po’ di latte nella tazza dei più piccoli.
Rischia di saltare, in questo mese di gennaio, il periodico e mensile supporto che avviene attraverso l’Emporio Solidale “Le Dodici Ceste”, gestito dalla Confraternita Misericordia di Trebisacce.
Perché? Andiamo con ordine.
In primo luogo va sottolineato come da anni la Misericordia di Trebisacce svolga un’attività di supporto nei confronti dei nuclei familiari cittadini più deboli, tutti individuati con valutazione dell’apposito Isee, che nel giro di pochi mesi sono passati da 87 ad oltre 120.
Questo supporto avviene, senza ricerca di pubblicità o grandi casse di risonanza, con la consegna di un cospicuo pacco alimentare che contiene beni alimentari di prima necessità: pasta, biscotti, latte per i bambini, salsa e così via, cioè il necessario per mettere qualcosa a tavola, per la sopravvivenza.
Questa fornitura avviene grazie ad una convenzione con il Banco Alimentare Nazionale, che fornisce parte dei prodotti, che vengono integrati dall’AZ Group di Catanzaro e da alcune piccole donazioni private.
Nello specifico il Banco Alimentare Nazionale ha come hub di riferimento per il territorio il Banco Alimentare di Montalto Uffugo. A quanto reso noto dal Governatore della Misericordia di Trebisacce, Enzo Liguori, con una comunicazione ufficiale, il Banco Alimentare di Montalto Uffugo ha informato che la distribuzione dei beni alimentari per il mese di gennaio non è garantita, tanto che avrebbe dovuto avere luogo il 13 gennaio, ma ad oggi il prossimo carico è previsto per i primi di febbraio.
Cosa comporta ciò?
Che ad oggi i nuclei familiari più deboli non hanno ricevuto il pacco alimentare mensile, vivendo dunque un momento di forte disagio registrabile dalle pressanti richieste che la stessa Confraternita della Misericordia di Trebisacce riceve.
La blasonata realtà del terzo settore dell’Alto Jonio sta ora procedendo su due fronti per affrontare la situazione: da un lato, attraverso una richiesta di preventivi, si è alla ricerca della migliore offerta per recuperare attraverso un acquisto diretto quanto necessario.
Si parla ovviamente di quantitativi ingenti, che vanno da oltre 360 Kg di pasta a quasi 400 Litri di latte, in un elenco esemplificativo ma non certo esaustivo.
Dall’altro si sta programmando, testando la disponibilità dei supermercati, un progetto di “Spesa sospesa”, per sopperire alle urgenze più impellenti, che non sono poche.
L’unica certezza è lo stato di gravità della situazione, con genitori che non possono letteralmente mettere da mangiare in tavola per sé stessi e per i propri figli.
Come reagirà la comunità di Trebisacce a questa situazione?
Chi si presenterà alla sede della Confraternita della Misericordia con una busta di spesa per far fronte a questo gennaio nero per tante famiglie?
Sono questi i momenti in cui si vede di che pasta è fatta il tessuto sociale di una comunità.