5 ore fa:Regionali, Perciaccante (Confindustria Cosenza): «Dai candidati ci aspettiamo visione e confronto alto»
5 ore fa:Randagismo a Crosia: il Comune affronta il fenomeno coinvolgendo la cittadinanza
3 ore fa:Nuovi professionisti per l'Assistenza Domiciliare, Straface: «Restituiamo dignità alla cura degli anziani»
3 ore fa:Stasera al via il "Festival dell'Appartenenza – La città del luoghi"
55 minuti fa:Ali e radici, da Plataci parte il racconto della Restanza
2 ore fa:L’Odissea 2000 continua a spingere l’estate ancora più in là
25 minuti fa:Crosia: prima multa per abbandono di rifiuti dall’auto
4 ore fa:“Per la rinascita di Longobucco” denuncia squilibrio nel Bilancio d’esercizio 2025 e mancata variazione Dup
1 ora fa:Successo a Civita per il corso “Pillole di formazione sui progetti Erasmus+”
4 ore fa:La Sibaritide rischia di essere sommersa per l'erosione costiera e l'innalzamento del mare

Coldiretti urla forte e chiaro «stop cinghiali. Pronti a chiedere l’intervento dell’esercito»

1 minuti di lettura

CALABRIA - «Siamo non spaventati ma terrorizzati. È come se kamikaze si aggirassero sul territorio e nessuno interviene per fermarlo. Per fermare l'invasione dei cinghiali nelle campagne e nelle città siamo pronti a chiedere l'intervento dell'esercito». È quanto si apprende da un comunicato stampa di Coldiretti Calabria.

Sono due affermazioni forti e chiare che riassumono lo stato di grave preoccupazione per l'assedio degli animali selvatici, con vittime nelle strade e coltivazioni devastate, mentre la peste suina può mettere in pericolo gli allevamenti di maiali e la norcineria. Ma molti hanno esperienza concreta e denunciano storie personali con drammatiche conseguenze per cose, animali e persone.  

«Se sciaguratamente - informa Coldiretti - scoppia un focolaio nella regione i suini in prossimità vanno abbattuti e invece i cinghiali continueranno a “scorazzare”». Una nutrita delegazione di agricoltori e cittadini calabresi ha partecipato a Roma al blitz di agricoltori, allevatori, pastori e cittadini da diverse regioni contro l'invasione dei cinghiali per chiedere di fermare una calamità che diffonde la peste suina, distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali con morti e feriti, anche recenti. Un pericolo concreto nelle campagne ma anche all'interno dei centri urbani per cittadini e turisti con un danno incalcolabile per l'immagine nel mondo proprio alla ripresa della stagione turistica. 

In Calabria si stima che sono trecentomila i cinghiali che stanno facendo perdere ettari coltivati, mettendo a rischio la nostra capacità produttiva in un momento peraltro delicato a causa della guerra in Ucraina. «È paradossale - stigmatizza Coldiretti Calabria - che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile. Insieme ai provvedimenti nazionali che ha registrato l'impegno del governo nazionale ad abbatterli, - afferma Coldiretti Calabria - chiediamo l'esecutività dei contenuti della delibera 314 del 21 luglio 2021 "Determinazioni in ordine alle procedure di controllo dell'emergenza cinghiali», che Coldiretti propose alla giunta regionale di allora, in occasione della manifestazione dell'8 luglio davanti la cittadella Regionale. 

La delibera consente la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali sia in ambito agricolo che urbano e questo - conclude Coldiretti - sarebbe già un passo avanti importante nella possibilità di svolgere un'azione tempestiva ed efficace nel controllo della fauna selvatica, in una fase delicata della campagna agraria. Non molleremo - assicura Coldiretti - e senza interventi sono già programmate altre azioni. 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.