Adele Olivo: «Il degrado urbano è arrivato anche nel cimitero monumentale di Rossano».
Il consigliere comunale ed assessore provinciale, denuncia il cattivo stato in cui è ridotto il sepolcreto della città, senza nessun riguardo per chi non c'è più
CORIGLIANO–ROSSANO – «Questa amministrazione comunale ci ha ormai abituato, quasi fossero parte dell’arredo urbano, a convivere con transenne, nastri segnaletici bianchi e rossi a delimitare voragini mai colmate e, lasciate scorrere per settimane e per mesi, a fogne a cielo aperto e perdite d’acqua, in barba alla carenza idrica che affligge soprattutto il centro storico. A queste diverse emergenze distribuite su tutto il territorio siamo oramai, quasi, rassegnati, ma non possiamo tollerare e chiudere un occhio, sul degrado che si respira nel cimitero monumentale di Rossano».
È quanto denuncia il consigliere comunale ed assessore provinciale Adele Olivo, attraverso un comunicato stampa, facendosi: «Portavoce dello sdegno e della disapprovazione di diversi concittadini che ieri, prima domenica di maggio, “festa della mamma”, si sono recati al campo santo comunale per deporre un fiore sulla tomba della propria congiunta, imbattendosi nell’incuria e nell’abbandono delle aree verdi e di passaggio tra una cappella e l’altra».
«Oltre che sul viale lastricato della parte storica del cimitero – prosegue – nessun intervento è stato apportato in vista di una ricorrenza che si sapeva, avrebbe fatto registrare numerosi accessi. Così come sul resto della città, anche nel cimitero si riversa il modo di operare dell’esecutivo Stasi».
«Si può tollerare ogni ritardo – aggiunge la Olivo – ma non la superficialità e l’approssimazione che offendono la dignità, il decoro e la sensibilità di quanti piangono affetti e persone care che non ci sono più».