Strade non più agibili, frane e voragini: triste esito di una gestione fallimentare
Da Scala Coeli a Terravecchia, da San Morello alla contrada Amica di Co-Ro. Quello che dipinge Loiacono è un quadro desolante che «aumenta le distanze tra il territorio e le istituzioni»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Che il nostro territorio sia stato (ed è) un lembo di terra dimenticato dagli uomini lo dimostra, in maniera lapalissiana, lo stato dell’arte delle vie di comunicazione (interne ed esterne) le quali versano in condizioni, a dir poco, penose! “Partir, c'est mourir un peu” è l’incipit della poesia “La canzone dell’addio” di Edmond Haraucour: partire da Scala Coeli è l’inizio più che simile alla strofa scritta dal poeta francese! Siano esse strade provinciali o comunali, il risultato non cambia: la loro gestione è fallimentare oltre che illogica».
Inizia così la nota stampa di Antonio Loiacono che continua: «Esempi? La strada provinciale che collegava Scala Coeli con il vicino comune di Terravecchia, è stata inibita al traffico, da sedici anni, a causa di micro frane verificatesi sul tracciato. Dal 14 aprile del lontanissimo 2006, la strada è abbandonata a sé stessa! La strada comunale che collega la Frazione di San Morello con il suo capoluogo, è ormai pressocchè intransitabile a causa dei ripetuti smottamenti sia delle ripe che del piano viario medesimo!»
«Con le frane, - aggiunge - aumentano le distanze tra il territorio e le istutuzioni preposte a recepire le istanze di aiuto ed a provare di risolvere e colmare il gap tra questa area e quelle, strutturalmente, più “sane”! Se Atene piange, Sparta non ride! La bretella che dalla SS 106 si congiunge con la “Contrada Amica” (frazione di Corigliano-Rossano) aspetta invano, di essere asfaltata! Oggì, questo percorso è diventato un antico tratturo: mancano solo le greggi! “È da oltre un ventennio -ci dicono i residenti del luogo- che attendiano un intervento che risolva questa penosa situazione.” “I pochi chilometri – continuano - che dalla SS 106 si collegano ad “Amica” e l’attraversano fino all’ingresso con la città bizantina, assomigliano sempre più alle strade dell’afghana Kabul!”».
«Sono questi i refrain che ripetono, ormai da anni, gli abitanti di Contrada Amica: ritornelli, anche questi, inascolati e che non mettono in una buona luce la terza città più numerosa della Calabria! Aspettiamo, come sempre!» conclude.