L'Azienda sanitaria (ora) trova i soldi per il deambulatore di Ludovica. Le rassicurazioni di Graziano
Serata movimentata ieri per i vertici del distretto di Corigliano-Rossano, la storia della giovane con disabilità smuove le acque stagnanti della burocrazia sanitaria di Cosenza. Speriamo ci sia anche un risveglio delle coscienze
CORIGLIANO-ROSSANO – Tarda serata, un via vai di telefonate ai recapiti dell’Eco dello Jonio, gente normale, ma anche persone che ricoprono ruoli istituzionali nelle città limitrofe a Corigliano-Rossano, tutti per Ludovica, ognuno disposto, nell’anonimato più totale, a provvedere di tasca propria ad acquistare il deambulatore necessario per la sua salute (leggi qui la storia).
Ma sicuramente il messaggio che riceviamo al fine serata, è quasi mezzanotte, è quello che ci colpisce e ci allieta di più, Antonello Graziano, direttore del Distretto sanitario Jonio ci scrive: «Ho letto l’articolo dell’Eco dello Jonio su Ludovica, la giovane disabile. Mi dispiace tantissimo per ciò che è accaduto, ma voglio informarvi che ho già provveduto a ripristinare i fondi dei presidi che non erano stati ancora assegnati, pur avendo firmato determina di assegnazione, giorni addietro. Comunico, comunque, che già da domani ho chiesto ed ottenuto il trasferimento di risorse, da parte del Responsabile che opera a Cosenza. Ho dato disposizione alla Responsabile dell’ufficio protesi di Rossano, perché avverta la famiglia che procederemo domani stesso (oggi, ndr) ad autorizzare la pratica. Non ero a conoscenza di tutto ciò, ovviamente, perché credevo che i fondi fossero già stati distribuiti tra i Distretti, da parte della Responsabile che non opera a Corigliano-Rossano! A cosa fatta, vi sarei grato se tranquillizzaste l’opinione pubblica sul fatto che il sottoscritto è fortemente impegnato e motivato nel dare servizi e presidi a chi ne ha diritto e che questo fatto è stato un caso episodico e comunque immediatamente risolto, appena ne sono venuto a conoscenza».
Semplice e immediato, parole scritte sull’onda emotiva di una storia che ha colpito tutti. Abbiamo letto in questo messaggio, non arrivato per via istituzionale, ma in forma del tutto privata e confidenziale, la necessità da parte di un alto dirigente di porre rimedio ad una burocrazia inceppata dal freddo distacco che ormai segna il rapporto con i cittadini.
Un miraggio di buona volontà, di voler rimediare ad una situazione spiacevole di cui ne paga le conseguenze chi, come Ludovica, non può neanche difendersi. Il dna calabrese, generoso e sempre in prima linea per chi ha bisogno, si perde man mano che si scala la gerarchia di potere, in tutte le istituzioni.
Quello che è avvenuto questa notte concitata è una vittoria per tutti, dalle famiglie che come quella di Ludovica sono in trincea ogni giorno, a chi queste battaglie per il riconoscimento dei diritti le dirime.
Il riflesso di un miraggio che custodiamo, sperando che tutto ciò diventi la normalità e non la semplice eccezione che, ahinoi, non fa che confermare la regola.