10 ore fa:Corigliano Calcio, vittoria e riscatto: 3-1 al Mirto
12 ore fa:De Gasperi parla ai giovani: al Castello Ducale la mostra accende le coscienze
12 ore fa:Identità e tradizione, Castrovillari celebra "La Calabria delle Radici”
9 ore fa:La stampa nazionale e internazionale promuove il progetto Mid Pop Design
10 ore fa:Festa dell’Accoglienza al Polo dell’Infanzia Magnolia: un’esperienza di condivisione, gioia e consapevolezza
14 ore fa:Quando Alda Merini venne a Cariati: il racconto di Rocco Taliano Grasso
14 ore fa:Altomonte custodisce la Reliquia del Medico Santo, Giuseppe Moscati
15 ore fa:“L’Alternativa per Paludi" incontra i cittadini: Cortese denuncia aumenti TARI e disservizi comunali
11 ore fa:Un giorno per ricordare chi non c'è più. Ci sarà tempo per le luci di Natale
13 ore fa:La Vignetta dell'Eco

Invasione Eolica: «La Calabria tuteli il il Paesaggio e i Beni Culturali»

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «La sentenza del 04 aprile del Consiglio di Stato relativa alla Sardegna è uno schiaffo alle multinazionali/palazzinari dell'energia del vento che volevano conficcare una selva di pale eoliche alte 180 metri; un grattacielo di sessanta piani, su paesaggi mozzafiato, esclusivi e monumentali dell'isola».

Lo afferma Pietro Molinaro, consigliere regionale nella passata legislatura, presidente della Commissione Agricoltura, in un comunicato stampa.

«Una sentenza che non solo riafferma il primato del Paesaggio e dell'Identità del patrimonio storico e archeologico – afferma Molinaro - ma ribadisce la competenza primaria della Regione che, con un proprio atto legislativo e di indirizzo individua dove si può e dove non si può fare un parco eolico. Ci deve preoccupare il tentativo del Ministro Cingolani che con un decreto di qualche settimana fa aveva approvato il Parco eolico oggetto della sentenza, contro i pareri della Regione, Soprintendenza e Ministero dei Beni culturali».

«In Calabria da anni si assiste ad una valanga miliardaria di interessi eolici – dichiara Molinaro - troppi gli incentivi dello Stato ai Parchi eolici di "grossa taglia" che distruggono i tanti musei a cielo aperto con queste invasioni d'acciaio che generano milioni di euro alle multinazionali e qualche elemosina ai Comuni e/o proprietari dei terreni ferendo per sempre il "Paesaggio e la Bellezza". La Calabria difenda i suoi interessi e non continui ad essere terra di conquista in materia energetica. Emblematica la frase dell'agricoltore nel libro "la Collina del Vento" dello scrittore di origini calabresi, Carmine Abate, quando, rifiutandosi di installare le pale eoliche nel suo terreno risponde all'emissario della multinazionale "Noi non siamo coltivatori di vento"».

 

 

 

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive