A Cassano consegnate le calze della Befana ai piccoli della Diocesi
Il messaggio di Monsignor Savino per l’Epifania: «L’azione delle fede è riconoscere: assumere un altro sguardo, un altro cuore, un altro modo di essere nel mondo»
CASSANO JONIO - «La destinazione del lungo viaggio compiuto dai Magi è l’incontro con il Signore, colui che arricchisce di senso le loro fatiche e restituisce grandezza alle loro scelte. Un viaggio non privo di ostacoli e di insidie, ma sorretto dal desiderio della ricerca e dall’incanto dell’attesa».
Come ha sottolineato monsignor Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano Jonio, il cammino dei Magi, richiama il desiderio, che ci mette in movimento specialmente quando avvertiamo la necessità di vedere chiaro nella nostra esistenza. Il desiderio genera una grande gioia perché è vitale. Accade anche «di avere la gloriosa possibilità di riconoscere Cristo nelle tante esperienze della vita, eppure non lo riconosciamo. L’azione delle fede è riconoscere: riconoscere e assumere un altro sguardo, un altro cuore, un altro modo di essere nel mondo».
È proprio per non sfuggire alla possibilità di riconoscere Cristo nelle tante esperienze della vita, su impulso di Monsignor Savino, in sinergia all’équipe del progetto socio-educativo per minori della Caritas diocesana, “L’appetito vien studiando”, e al Direttore della Caritas diocesana, don Mario Marino, anche quest’anno, lo sguardo e il proprio cuore, è stato rivolto ai bambini.
Ai minori, dunque, della diocesi e in particolare a quelli del centro socio-educativo “L’appetito vien studiando”, della “Casa di Zaccheo” e della “Casa di Y’Shua” è stata donata la consueta e tradizionale calza della befana.
«Un gesto semplice – ha affermato il direttore della Caritas don Mario Marino -, ma carico di significato, di attenzione e di vicinanza, soprattutto in questo tempo dilaniato dalle incertezze e dalle difficoltà, provocate dall’emergenza sanitaria. Un gesto concreto che viene animato dalla convinzione che nel semplice incontro di un uomo con l’altro si gioca l’essenziale, l’assoluto: nella manifestazione, nell’epifania del volto dell’altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui lo posso condividere con l’altro».