Beni confiscati, Accessibilità, i suggerimenti di Terra e Popolo all'Amministrazione di Corigliano-Rossano
L’associazione culturale con sede nel centro storico di Rossano si appella al primo cittadino Flavio Stasi
CORIGLIANO-ROSSANO - In occasione del consueto appuntamento del 21 Marzo, "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie", l'associazione Terra e Popolo quest'anno ha voluto raccontare le esperienze virtuose di riutilizzo e rilancio dei beni, terreni ed aziende confiscate alla criminalità organizzata. Queste esperienze, nate grazie all'impegno della cittadinanza attiva e delle istituzioni, sono importanti presidi di legalità in territori troppo spesso abbandonati dallo Stato.
«Anche il nostro territorio – scrivono - vive sotto il giogo delle organizzazioni criminali ed anche sul nostro territorio insistono beni confiscati alla mafia ed affidati al Comune per il loro riutilizzo diretto o per la messa a bando affinché, attraverso pratiche di cooperazione e solidarietà, quegli spazi tornino in possesso della città creando occasioni di coesione sociale, lavoro e sviluppo. Per questo, prendendo atto della buona volontà della nostra amministrazione (già dimostrata con l'abbattimento di due beni abusivi e confiscati) sollecitiamo il Comune ad aggiornare la lista dei beni a sua disposizione rendendo più fruibile l'apposita sezione del sito istituzionale e a predisporre tutti gli atti amministrativi necessari per la messa a bando di quegli spazi».
Terra e Popolo puntualizzano: «Siamo convinti che permettere ai cittadini di occupare quegli spazi possa dare un forte segnale a quel mondo che a Corigliano - Rossano vive sottotraccia per mantenere il controllo del territorio senza dar nell'occhio e per questo sarebbe utile la realizzazione di una pagina ad hoc contenente, oltre all'elenco: la consistenza, la localizzazione, i dati giudiziari ed amministrativi dei beni immobili confiscati, destinati e riutilizzati, anche attraverso l'utilizzo del Geoportale Nazionale ed utilizzando i dati catastali e censuari resi disponibili dall'Agenzia delle Entrate; la consistenza, le immagini, i dati catastali dei beni confiscati. Il portale rappresenterebbe un punto unico di accesso agli Open Data di fonte pubblica in tema di beni confiscati e assicurerebbe un raccordo tra diverse iniziative
in questo settore, esistenti o in fase di sviluppo. Considerando, inoltre, che la normativa prevede diverse fonti pubbliche di dati aggregati sui beni sequestrati e confiscati (Ministero della Giustizia e ANBSC), la pubblicazione di Open Data riferiti ai singoli beni confiscati va corredata anche dell'informazione sulle modalità di acquisizione dei dati alla fonte».