Demolizione ciminiere Enel, i lavori riprenderanno a ottobre
Si è tenuto un incontro congiunto sull'avanzamento dei lavori di disfacimento della parte non più operativa della centrale termoelettrica. Non sono emerse novità riguardo al futuro dell'area ex industriale e alla sua riconversione

CORIGLIANO-ROSSANO - Si è svolta lo scorso 17 giugno, presso la centrale Enel di Corigliano-Rossano, una riunione sindacale tra l'azienda e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL rispettivamente
rappresentate da Andrea Ferrone, Segretario Generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno; Michele Sapia, Segretario Generale UST CISL Cosenza; Luciano Campolongo, Segretario Zonale UIL e Marco Pacenza
della Uiltec regionale.
Mentre per la parte aziendale presenti la dottoressa Rossella Sirianni, responsabile degli affari istituzionali
Enel per la Calabria, Stefano Conti responsabile della centrale e Giovanni Bartolomeo responsabile Affari istituzionali Area Sud, gli ingegneri Ballerini e Mancini, referenti ingegneria e costruzioni.
Tema dell'incontro: l'aggiornamento sull'avanzamento dei lavori di smantellamento della parte non più operativa della centrale termoelettrica.
La dirigenza dell'Enel ha confermato che le attività procedono in linea con il cronoprogramma illustrato nell'ultimo incontro tenutosi a novembre 2024, fatta eccezione per l'abbattimento delle due ciminiere alte 200 metri ciascuna.
Su questo fronte si è infatti registrato un rallentamento dovuto al rinvenimento di quantità di amianto superiori a quanto inizialmente previsto. A seguito di nuove verifiche e della revisione contrattuale con l'impresa incaricata, Despe S.p.A. di Bergamo, l'azienda ha comunicato che sono state completate tutte le valutazioni tecniche e di sicurezza, che è in corso la progettazione di dettaglio e che i lavori per la demolizione
riprenderanno regolarmente a partire da ottobre 2025 con un prevedibile rinvio di fine lavori.
Difatti gli interventi programmati, unici nella loro specificità, e che prevedono l'uso di macchinari appositamente predisposti per l'abbattimento delle strutture, dovrebbero concludersi entro la fine del 2026.
Su questo aspetto i segretari di CGIL, CISL, UIL hanno richiesto all'azienda di programmare ulteriori incontri per monitorare l'andamento delle attività di demolizione che interessano l'intero sito. Non sono emerse invece novità riguardo al futuro dell'area ex industriale e alla sua riconversione, tema che
continua a destare forte preoccupazione tra le organizzazioni sindacali.
Ad oggi, circa cinquanta lavoratori sono ancora impiegati nel sito, ma in assenza di una progettualità chiara sul riutilizzo produttivo dell'area, il rischio concreto è che questi posti di lavoro vengano progressivamente persi nel prossimo triennio. Per queste ragioni, i rappresentanti sindacali hanno sottolineato la a
necessità di programmare momenti di confronto su sull'importante tema che riguarda una vasta area territoriale anticipando che nei prossimi giorni programmeranno una serie di iniziative unitarie con
l'obiettivo di favorire l'istituzione di un tavolo permanente che coinvolga istituzioni, Enel e parti sociali.
L'intento è quello di avviare un confronto strutturato non solo per la garanzia occupazionale delle attuali maestranze ma soprattutto pianificare percorsi e progetti per nuove opportunità occupazionali
e possibilità di attrarre investimenti pubblici e privati che possano ridare nuova vita all'area dismessa e garantire prospettive occupazionali e di sviluppo sostenibile per il territorio. La riunione è terminata con l'auspicio di affrontare con responsabilità e buon senso un importante processo, che necessita di
maggiore confronto e consapevolezza, mentre per la parte riguardante la fase di demolizione, l'aggiornamento è rimandato a fine settembre per verificarne l'andamento.
Lo hanno scritto in una nota stampa congiunta Andrea Ferrone Segr. Gen.le Cgil Pollino Sibaritide Tirreno; Michele Sapia Segretario Generale UST CISL Cosenza e Luciano Campolongo Segretario Zonale Uil