Escalation criminale, Stasi: «L’esercito non serve, occorre individuare tutti i responsabili» | VIDEO
Spari, auto incendiate e movida violenta. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza si riunisce in prefettura a Cosenza sul caso Corigliano-Rossano

COSENZA Non c’è pace per gli abitanti della terza città della Calabria. Nelle scorse ore un’automobile è stata raggiunta da alcuni colpi di pistola sparati nell’area di Sant’Angelo. Lunedì, sempre a Corigliano-Rossano, si era registrato un agguato su viale Mediterraneo, con le indagini che avevano portato al fermo di due persone. I recenti e preoccupanti episodi di cronaca nera, culminati in eventi imprevedibili, accaduti anche in luoghi frequentati dalla movida, hanno generato un profondo senso di insicurezza tra i cittadini.
È incessante il lavoro della Procura di Castrovillari per individuare i responsabili di tutti gli episodi criminali, ma è chiaro ed evidente che sul territorio serve maggiore controllo e allora il Reparto Territoriale dei Carabinieri, insieme al commissariato di Polizia di Corigliano-Rossano, hanno intensificato la presenza in città.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza
Questa mattina, alla presenza della prefetta di Cosenza Rosa Maria Padovano, è stata convocata una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Al tavolo, oltre al sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Dell’Anna, il Questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro, e il comandante del Comando provinciale di Cosenza Andrea Mommo.
«Penso che ci sia consapevolezza della gravità di quello che è successo, preoccupa per la violenza, ma più che altro per la situazione che per questa minoranza della comunità sembra essere fuori controllo», ha detto al Corriere della Calabria il sindaco Stasi. «Penso che i risultati raggiunti fino adesso dalle forze dell’ordine siano già un ottimo inizio, ora bisogna fare uno sforzo per chiudere questa vicenda con l’individuazione di tutti i responsabili e assicurarli al al percorso che tutti quanti ci aspettiamo», continua il primo cittadino che nega la necessità di utilizzo dell’esercito e rassicura sulla funzionalità del sistema di videosorveglianza cittadino.
«La videosorveglianza, quando mi sono insediato, prevedeva 147 punti. Noi li abbiamo rinnovati, ne abbiamo già realizzato altri 110 e in quest’anno ne saranno realizzati altri 200. Abbiamo intercettato circa 1 milione e 300mila euro fra rigenerazione urbana e bandi della prefettura. C’è un sistema assolutamente all’avanguardia». (f.benincasa@corrierecal.it)