Crati, Abate (M5S): «I cittadini di Thurio e Ministalla meritano rispetto»
La Senatrice è Capogruppo Movimento 5 Stelle in Commissione “Questioni Regionali” torna sulla questione riguardante la tenuta del fiume calabrese
La senatrice del Movimento 5 Stelle Rosa Silvana Abate ha sempre seguito le condizioni dell’argine del Crati che sta tornando a fare paura agli abitanti delle contrade di Corigliano-Rossano Thurio e Ministalla.
«Fin quando tutte le amministrazioni preposte, e mi riferisco alla Regione Calabria, in primis, ma anche all’amministrazione comunale di Corigliano Rossano, non prenderanno seriamente in carico, come dovrebbe essere, i problemi e gli interessi del territorio e dei cittadini, questo lembo di terra sarà costretto sempre nel degrado più totale».
In quel tratto di fiume, infatti, ad oggi, sono stati completati due interventi: il primo da 4 milioni di euro a protezione della zona archeologica di Sibari e il secondo da 1,2 milioni di euro proprio in località Thurio per mettere in sicurezza l’argine. «Ma questo – dichiara - non basta. Era stato finanziato nel “Patto per il Sud” un ulteriore intervento di 8 milioni di euro per la messa in sicurezza degli argini su entrambi i lati, fino al vecchio percorso della Ss 106. Dopo aver lavorato alacremente, a febbraio 2020, eravamo arrivati alle fasi finali per aggiudicare la gara della progettazione. La titolarità dell'intervento è in capo al commissario per il tramite del suo soggetto attuatore, che si sono avvalsi del competente Dipartimento regionale della Difesa del suolo per l'espletamento delle procedure.
La Abate spiega: «Con il cambio di Governo della Regione Calabria, e con la nomina dell’ingegner Francesco Tarsia al posto del collega Nello Gallo, non è stata più ripresa la questione e nemmeno il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stati sembrerebbe aver sollecitato la pratica fino a ieri quando si è verificata la nuova l’emergenza dimostrando poca propensione alla programmazione amministrativa. Basti pensare che l’intervento da 8 milioni sarebbe fermo soltanto perché il Rup ancora deve formalizzare l'assegnazione della gara di progettazione e da allora sono passati più di 18 mesi, oltre un anno e mezzo. Con la presente comunicazione, che invierò anche formalmente ai soggetti istituzionali interessati, chiedo al sindaco di affiancarmi in questa mia richiesta divenuta ormai inderogabile e improcrastinabile di portare avanti la pratica dell’intervento di 8 milioni euro per rifare l’argine, riprendere e concludere il lavoro iniziato dall’ingegner Nello Gallo perché solo così si risolverà una volta per tutte l’emergenza del Crati nelle zone minacciate. Stessa richiesta farò al Presidente f.f. della Regione Spirlì e al nuovo soggetto attuatore nominato dalla sua giunta, ingegner Francesco Tarsia. Spero che questi soldi, come tanti altri, non giacciano nei cassetti ma vengano spesi per la sicurezza delle persone e del territorio.
Infine, l’appello: «Chiedo che subito si torni ad operare per il bene dei cittadini e del territorio. I residenti e gli imprenditori della zona meritano rispetto. Non si può giocare con la loro vita lasciandoli in questa continua emergenza e chi di competenza, appunto perché pagato dai cittadini, ha l’obbligo di lavorare e risolvere i gravi problemi che insistono sul territorio».