Ex forestali senza Tfr in Calabria, Baldino (M5s): «Situazione intollerabile»
La proposta della deputata pentastellata: «La Giunta regionale intervenga con urgenza per sbloccare i pagamenti, eventualmente anticipando le somme dovute tramite l'istituzione di un "Fondo di garanzia TFR"»

ROMA - «È passato quasi un anno dalla risposta ufficiale della Regione all'interrogazione del M5S sulle gravissime inadempienze che riguardano il TFR degli ex lavoratori forestali. È passato quasi un anno, eppure per decine di ex dipendenti di Afor, di Consorzi di Bonifica e di Calabria Verde nulla è cambiato».
Lo denuncia in una nota la deputata M5S Vittoria Baldino, che aggiunge: «Chi ha dedicato una vita alla cura delle foreste, alla tutela del territorio, alla prevenzione degli incendi, non ha ancora ricevuto quanto dovuto per legge. Un sacrosanto TFR che dovrebbe essere corrisposto al termine del rapporto di lavoro e che per molti, dopo addirittura anni dal pensionamento, resta bloccato a causa delle inadempienze di Afor in liquidazione e dei Consorzi di Bonifica che non hanno versato quanto dovuto a Calabria Verde» è quanto
«La stessa risposta della Giunta un anno fa confermava come "in nessun caso, nel corso della liquidazione, i debiti pregressi di Afor potessero gravare su Calabria Verde" e come "solamente il Consorzio di Bonifica Jonio Crotonese" avesse provveduto a rimettere quanto dovuto, a differenza di tutti gli altri con riferimento alle quote accantonate per il TFR».
«È una situazione intollerabile dal punto di vista sociale e giuridico – rimarca Baldino. A questo però si aggiungono le mancate misure per affrontarla nonostante anni di denunce pubbliche. La Giunta regionale intervenga con urgenza per sbloccare i pagamenti, eventualmente anticipando le somme dovute tramite l'istituzione di un "Fondo di garanzia TFR". Secondo quanto era emerso dalla stessa Regione un anno fa Calabria Verde aveva provveduto a liquidare il TFR a tutti i lavoratori collocati in quiescenza al 31.10.202l, mentre resterebbero da pagare €. 37.380.370,02 per i lavoratori collocati in quiescenza fino al 31 maggio 2024, siano essi rinvenienti da AFOR, siano essi trasferiti da parte dei Consorzi di Bonifica».
«Sarebbe una soluzione di civiltà, di rispetto per i lavoratori e di legalità. La Regione nel frattempo intraprenda ogni azione, anche legale, per ottenere quanto dovuto da Afor e dai Consorzi di Bonifica inadempienti. Siamo davanti ad una questione non solo di giustizia sociale ma anche di rispetto delle persone che per una vita hanno servito le istituzioni, e soprattutto di credibilità per la Regione considerando che parliamo di persone spesso sfruttate per ragioni di consenso elettorale. È inaccettabile che ora restino senza quanto gli spetta per colpe che non sono loro. È tempo che la Regione dia una risposta immediata, seria e definitiva» conclude la parlamentare.