L'estate di San Martino e perché oggi è la festa dei cornuti
Un viaggio tra leggende e tradizioni legate alla festa che celebra il legionario romano diventato vescovo venerato in tutto il mondo. Una cosa è certa: il Santo non c'entra nulla con la popolare ricorrenza che celebra le infedeltà coniugali
L’11 novembre di ogni anno, la Chiesa cattolica celebra San Martino di Tours, un legionario romano che si convertì al cristianesimo e divenne vescovo. Questo giorno è significativo non solo per la sua celebrazione religiosa, ma anche per la ricorrenza popolare conosciuta come la “festa dei cornuti”. Scopriamo insieme il legame tra queste due festività attraverso lo studio del giornalista Salvatore Galeone pubblicato da libreriamo.it
San Martino, vissuto tra il 316 e il 397 d.C., è un'importante figura storica e religiosa. Originario della Pannonia nell'attuale Ungheria, Martino è noto per il suo servizio come soldato dell'impero romano, ma è ricordato soprattutto per la sua umiltà e carità, tanto da essere voluto dai cittadini di Tours come vescovo nel 371, nonostante le resistenze legate alla sua origine plebea. Il suo ministero si distinse per l’attenzione verso le comunità rurali, in contrasto con molti suoi contemporanei, e oggi è uno dei santi più venerati, sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa e copta.
La Festa dei Cornuti
La correlazione tra San Martino e la festa dei cornuti è affascinante. Una spiegazione comune per questa ricorrenza è legata alle fiere di bestiame che si svolgevano in questo periodo. «Gli uomini - scrive Galeone - partecipavano a questi eventi lasciando le mogli a casa, bevevano molto vino e comportamenti "sopra le righe" erano più frequenti». La conseguenza di tali eccessi era che le mogli, in attesa dei mariti, divenivano oggetto di pettegolezzi e tradimenti, «dai quali l'espressione “cornuti” trae origine, collegandosi simbolicamente alle corna degli animali».
Un’altra interpretazione considera le celebrazioni celtiche legate al capodanno, che terminava attorno all’11 novembre. Queste feste erano caratterizzate da comportamenti promiscui e festosi, contribuendo alla tradizione della festa dei cornuti. La stessa parola “cornuti” potrebbe derivare dal “corno potorio”, utilizzato come recipiente per bere.
Leggende e Tradizioni
La connessione tra le due celebrazioni si arricchisce di leggende. Una di queste narra degli amori adulterini tra Marte (da cui deriva il nome Martino), dio della guerra, e Venere, dea dell’amore. Il marito di Venere, Vulcano, scoprì la loro relazione e li espose agli dèi. L’espressione “cornuto e mazziato” si sarebbe originata da questo episodio.
L'Estate di San Martino
C'è poi l’Estate di San Martino, una tradizione popolare legata a un evento miracoloso della vita di San Martino. Secondo la leggenda, donò il suo mantello a un mendicante e, in segno di gratitudine, il cielo si schiarì e il sole iniziò a scaldare come in estate. Questa espressione è diventata sinonimo di giornate di bel tempo che spesso si verificano a metà novembre, regalando momenti primaverili in un mese quasi invernale. È così le donne, scoprendosi per il caldo - questo narra la leggenda popolare e forse anche un po' bigotta -, generavano i sogni proibiti degli uomini e, quindi, anche una sorta di tradimento di pensiero, platonico... che sempre tradimento era considerato!
Insomma, la festa di San Martino e la festa dei cornuti si intrecciano in un affascinante mix di storia, folklore e tradizioni che continuano a vivere nel cuore delle celebrazioni popolari. L'11 novembre, quindi, si celebra non solo un santo, ma anche un peculiare aspetto della cultura italiana, che riflette le complessità delle relazioni umane e la ricchezza delle tradizioni popolari.