Oggi come 32 anni fa, due rossanesi arrivano a Capo Nord in moto
Il 10 agosto del 1990 Stefano Acri e Renato Loria arrivavano in norvegia in uno dei luoghi più suggestivi del mondo, oggi un'altra coppia di centauri Marianna Sommario e Flavio Pacenza, raggiunge lo stesso traguardo
CORIGLIANO-ROSSANO – Un ricordo che fa bene all’animo rispolverare, quello fatto dal periodico di Rossano “La Voce” in cui si riporta alla memoria un’esperienza e un’avventura compiuta da due rossanesi, Stefano Acri e Renato Loria.
Due centauri doc appartenenti allo storico Motoclub di Rossano che nel lontano 1990 giunsero a Capo Nord, meta sognata e agognata da motociclisti e viaggiatori di tutte le età. Un viaggio significativo affrontato 32 anni fa da due scanzonati ragazzi, uniti da un profondo legame di amicizia e dal senso di avventura tipica dei motociclisti, segno distintivo soprattutto dell’indimenticato Stefano Acri, amico di tutti, libero come il vento a cui è stato intitolato negli dopo la sua scomparsa, lo stesso Moto-club a cui apparteneva.
Oggi si rifesteggia perché altri due motociclisti rossanesi hanno vissuto la stessa esperienza e portato a compimento la stessa avventura, Marianna Sommario e Flavio Pacenza sono giunti a Capo Nord poche ore fa.
Riportiamo il post pubblicato da “La Voce”, un modo per non dimenticare chi più di 30 anni fa con meno comodità rispetto a quelle odierne, ha deciso di scoprire un pezzo di mondo in compagnia di un amico e dell’inseparabile motocicletta.
«Era il 10 luglio 1990 (h 20:05) quando Stefano Acri e Renato Loria del "Motoclub Rossano" hanno raggiunto Capo Nord in Norvegia. Per la prima volta due rossanesi, a cavallo delle loro moto, hanno toccato la "testa" del mondo e portato un po' di "rossanesità" in uno dei luoghi più affascinanti del nostro globo. Dopo 32 anni, il 10 agosto 2022 alle ore 13:24 si ripete questa storia con Marianna Sommario e Flavio Pacenza che in questo momento stanno brindando a nome del "Motoclub Rossano - Stefano Acri e Maurizio Greco" per aver raggiunto questa ambita meta, simbolo di passione e libertà!»