«I sogni ci fanno sentire vivi. Bisogna lottare contro le difficoltà sul percorso»
Il rapper calabrese che non si è arreso dinanzi alle avversità. Ha lasciato l’Italia per realizzare il suo sogno. La vita l’ha riportato nella sua terra di origine dove prova ad affermarsi come artista

CORIGLIANO-ROSSANO - «Se si crede fermamente nei propri sogni, nulla è impossibile. Chi ci blocca, ci limita non va visto come una cosa negativa, ma come una sfida. Può essere visto come un percorso che bisogna intraprendere per forza per giungere alla propria meta. Gli ostacoli ci sono, ma una volta superati diventano infimi».
Agostino Carrozza, in arte “Crazy Trinidad”, è un ragazzo di 22 anni con un obiettivo ben preciso in mente: raccontare la sua storia e le sue esperienze attraverso il rap.
Il Rapping, spesso abbreviato come Rap, è un genere musicale nato negli Stati Uniti intorno agli anni ’60 e direttamente correlato a quello dell’Hip Hop. Nato dalla strada, è stato ‘strumento’ di «rivalsa sociale» per le persone che avevano tanto da raccontare, ma nulla da perdere. Può essere descritto, molto superficialmente, come il ‘parlare a tempo su una base musicale con l’utilizzo di rime’.
Agostino inizia a muovere i primi passi nel rap il 2017, anche se il suo interesse risale ai primi anni adolescenziali. Iniziato per gioco, le sue capacità narrative gli permettono di comprendere il suo talento musicale e di volere intraprendere questo suo sogno.
Vuole riportare ai giorni nostri il «vecchio rap» in quanto «il nuovo rap si è “corrotto” abbracciando ed esaltando principalmente tematiche come l’assunzione di sostanze stupefacenti, di arricchirsi il più possibile e di circondarsi di belle donne».
Decide di trasferirsi in Portogallo nel periodo 2019-2020 per le scarse opportunità lavorative che la realtà locale e nazionale offrono ai giovani e anche per «apprendere nuove culture, nuove lingue. Avere una visione più ampia di quello che era un’esperienza sociale, musicale e di vita».
Continua Agostino: «Mi ha aiutato a crescere sia come artista che come persona. Un incentivo a mettermi in gioco per crescere sotto il profilo artistico e sotto quello sociale-culturale. Il Portogallo è una realtà in continua crescita, ma con radici ben profonde; un paese molto simile all’Italia ma con un potenziale, a differenza di quest’ultima che in venti anni non mi ha offerto niente».
Costretto a ritornare in Italia per aver perso il lavoro a causa dell’emergenza sanitaria mondiale Covid-19, decide di riprendere quel suo sogno avviato quattro anni fa. «l’Italia è il mio paese. Voglio mettermi in gioco e dimostrare il mio valore».
Agostino ci ha infine rivelato l’uscita di alcune collaborazioni e di una traccia da solista per questa Estate, saranno disponibili per l’ascolto sulle maggiori piattaforme musicali.
a.g.l.