Zu Francischi ‘u Ciaravulari che accorreva in caso d’infermità
Una storia di Giulio Iudicissa che racconta e traccia la figura di Francesco Marino che con rimedi e rituali arcaici esercitava la medicina popolare
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di Giulio Iudicissa
Ancora nella prima metà del Novecento, la gente, in caso d’infermità, suole ricorrere a comari ed erboristi, a segretisti e ciaravulari. Colpa dell’ignoranza, ma, ancor più, della povertà. Le cronache coriglianesi raccontano di figure particolari, uomini e donne, che, con rimedi e rituali tramandati da padre a figlio, esercitano la medicina popolare. Tra tutte, per un insieme di originalità, primeggia la figura del ciaravularo.
Al secolo Francesco Marino, nasce il 25 luglio del 1867, a Corigliano, e qui vive 83 anni, prima del decesso per “marasma senile e collasso cardiaco”. Dal padre, insieme ad un piccolo podere, eredita l’arcano potere di guarire i malcapitati, morsi dalle vipere: un sibilo, impercettibile agli altri, lo avverte che qualcuno è nel bisogno e lui, zu Francischi ‘u ciaravulari, lascia il lavoro, per tornare in tutta fretta a casa, in via San Francesco 51, dove cura con impacchi d’erba, preghiere e formule rituali il povero sfortunato in preda a febbre e dolori.
Per tre giorni e tre notti, amici e parenti, con tamburelli, chitarre e canti popolari lo aiutano a mantenere sveglio il paziente, fino a guarigione. Per la sua prestazione, il ciaravularo nulla chiede, ma c'è sempre per lui un segno spontaneo di gratitudine, che vale più di qualsiasi compenso.
Storie d'Altri tempi è un progetto dell'Eco dello Ionio e dell'associazione Rossano Purpurea, nato per costruire un racconto corale di memorie cittadine tra Corigliano e Rossano. I contenuti sono frutto di un patrimonio orale di ricordi, o di ricerche storico- antropologiche, per lo più inedite, che gli autori hanno accettato di condividere con noi. Una narrazione unica, antica e nuova allo stesso tempo, della nostra identità.