L'alluvione, la solidarietà, il ritorno. Dopo dieci anni Pellissier ricorda la partita del Rizzo: «Calore incredibile»
L'ex capitano del Chievo, oggi vicepresidente dei clivensi (guidati da un coriglianese) ricorda la partita della solidarietà del 18 novembre 2015. I gialloblu in formato D in ritiro a Lorica, nei prossimi giorni giocheranno un quadrangolare in città

CORIGLIANO-ROSSANO - C'è un legame sottile, quasi invisibile che lega la squadra di Calcio del Chievo Verona alal città di Corigliano-Rossano. Per la società clivense, dopo il fallimento, si apre un capitolo nuovo che vuole ripartire da valori e passioni per ritornare in Serie A, li dove i gialloblu hanno militato per 17 lunghissimi anni ed è così che la storica squadra veronese, pronta a ripartire dal calcio dilettantistico con un progetto ambizioso, ha trovato sul suo percorso proprio un nostro concittadino, l'imprenditore Luigi Tavernise.
La recente presentazione ufficiale della nuova società e della prossima stagione ha visto la presenza delle telecamere dell'Eco dello Jonio, che hanno percorso quasi mille km per documentare l'inizio di questa avventura che riporterà il Chievo in Calabria per la preseason 2025/2026, con il ritiro a Lorica e, soprattutto, un'amichevole a Corigliano-Rossano, nella bombonera dello stadio Stefano Rizzo di Viale Sant'Angelo, dove si terrà un quadrangolare con la Rossanese e il neonato Corigliano.
Questo ritorno in terra calabra sarà un momento speciale per Sergio Pellissier, oggi Presidente onorario e direttore sportivo del Chievo Verona, ex capitano e vera bandiera della squadra. Pellissier, infatti, farà ritorno sulle sponde joniche a dieci anni esatti dalla sua ultima visita, un'esperienza che ha lasciato un segno indelebile nei suoi ricordi.
Era il 18 novembre 2015 quando il Chievo, allora squadra di Serie A allenata da Rolando Maran, arrivò in una Rossano ancora impaurita, ancora sporca di fango, per una partita di beneficenza.
L'evento, organizzato dal gruppo imprenditoriale Lapietra (allora come oggi editore dell'Eco dello Jonio) con la preziosa collaborazione di Lucia Morselli (allora azionista del Chievo e manager di grande rilievo) e Carmine Belfiore (allora Questore di Terni, oggi vice capo vicario della Polizia di Stato e concittadino rossanese), aveva l'obiettivo di raccogliere fondi per le famiglie duramente colpite dall'alluvione che aveva devastato la città il 12 agosto dello stesso anno.
Nell'intervista rilasciata all'Eco dello Jonio, Sergio Pellissier rievoca quei momenti con commozione: «È stato un viaggio lungo, però è stato bello. Tante persone, tanti ragazzi, per una bella amichevole di solidarietà».
Un gesto nobile che, come sottolinea l'ex attaccante, andò oltre il calcio: «Abbiamo per un attimo messo da parte i veri obiettivi che avevamo, all'epoca ricordo volevamo centrare il prima possibile la salvezza, perché in quel momento il nostro obiettivo principale era la solidarietà. Eravamo contenti perché facendo quell'amichevole avremmo potuto dare un piccolo contributo, una piccola mano a persone che avevano subito un grave danno». E l'accoglienza calorosa ricevuta non fu dimenticata: «Quei colpo d'occhio fa nnosempre piacere, poi ci hanno sicuramente dato quel calore immenso che solo le persone del sud sanno dare». Un ricordo che rende il suo imminente ritorno ancora più significativo: «Mi fa piacere tornare in Calabria, mi fa piacere che abbiamo un Presidente calabrese, quindi trasmette quell'entusiasmo, quella voglia anche a tutti noi».
L'amicizia con Rino Gattuso: simbolo di passione calabrese
L'intervista con l'attacante Valdostano che nella sua lunghissima carriera tra le fila della squadra gialloblu ha messo a segno 139 reti, ha toccato anche un altro calabrese illustre, un altro concittadino di Corigliano-Rossano Rino Gattuso, oggi allenatore della Nazionale italiana. Un carattere forte, un uomo di passione e determinazione, come lo stesso Pellissier descrive.
«Io conosco Rino dal 1996 quando abbiamo fatto il Toreno di Viareggio contro e l'anno dopo abbiamo fatto le finali nazionali, sempre contro», racconta il bomber, evidenziando un legame di lunga data. La stima e l'ammirazione per Gattuso sono palpabili: «È un ragazzo che dà sempre tutto quello che ha e mi assomiglia molto da quel punto di vista, noi non molliamo mai, veniamo dalla sofferenza, ci siamo conquistati il posto che abbiamo meritato». E prosegue, riconoscendo la peculiarità del carattere calabrese: «Ti trasmette quella sensazione di non mollare mai, per questo la Calabria è sicuramente una regione dove quelle cose sono nell'animo di chi la vive e Rino è un grande generatore di passione». L'amicizia tra i due è profonda: «Anche quando l'ho conosciuto e ci siamo conosciuti mi ha subito trasmesso quella voglia di ottenere risultati, di impegno, di amicizia, in poco tempo siamo diventati amici e questo mi riempie l'orgoglio che so che quando ho bisogno ho una persona che cerca di fare il massimo per darmi una mano e me lo sta dando con la squadra della mia vita, con il Chievo».