Il Cra rivendica le motivazioni dell'autonomia dei due estinti comuni
Inoltre, il comitati ha fatto sapere che proseguirà nell'azione di difesa del progetto e della battaglia legale intrapresa

CORIGLIANO-ROSSANO - Si è riunito Sabato 19 Luglio 2025 il Comitato per il Ritorno Autonomia, in una assemblea aperta a tutta la cittadinanza con il seguente O.d.G.: "Sentenza del TAR del 17/07/2025: Determinazioni".
«Sono intervenuti - riporta la nota a firma del presidente del Comitato, Mario Gallina - oltre agli appartenenti ed organismi dirigenti del Comitato, una corposa rappresentanza della comunità cittadina Coriglianese e Rossanese fortemente interessati all'argomento, oltre ai presentatori ufficiali del ricorso era presente una nutrita schiera di legali, tecnici esperti del campo amministrativo. Si è quindi proceduto all'illustrazione della sentenza del TAR che dichiara "improcedibile" il nostro ricorso».
«Dopo ampio ed approfondito confronto tra tutti gli intervenuti, a vari livelli e contenuti, - ha dichiarato più avanti - si è convenuto di ribadire e di sostenere i seguenti concetti che debbono guidare da domani la nostra azione: - Per noi non può essere questa sentenza del TAR a scrivere la parola fine all'aspirazione di autonomia di migliaia e migliaia di cittadini, e coloro che lo vanno affermando con prematuro trionfalismo, dimostrano di non conoscere né la legge né quanto sia solido e rafforzato il nostro spirito di difesa della qualità del territorio e di autonomia. - La volontà espressa e ratificata da 7.500, (Settemilacinquecento) cittadini di Corigliano e Rossano non è stata scritta sul ghiaccio e non può essere ignorata. - Il TAR con questa sentenza, di fatto politica, ha dimostrato di far parte del sistema coercitivo del quale rappresenta un anello della catena che tiene legate forzatamente come in una gabbia le due popolazioni. Come lo ha dimostrato? è semplice, chi può aver paura di un referendum consapevole, fatto per ascoltare la volontà, le aspirazioni, gli aneliti di una popolazione? La temono solo coloro che questa fusione hanno organizzato e di fatto imposto! - Ad 8 anni dalla messa in campo della fusione abbiamo constatato che i danni ed il degrado che a suo tempo avevamo preannunciato si sono puntualmente verificati e andranno sempre più peggiorando, particolarmente nei centri storici che sono i tessuti più deboli dell'apparato sociale ed urbanistico della fusione. Proprio quei centri storici che ipocritamente e contro ogni evidenza, sono stati sbandierati come opportunità di sviluppo e poi rivelatasi nella realtà un buco nero nel quale stanno precipitando città e cittadini senza possibilità di salvezza! - Per noi, questa sentenza, per come è argomentata e strutturata ci dà ulteriore energia e fiducia nelle nostre ragioni e quindi non rappresenta la fine ma il prosieguo, già tracciato, di una battaglia legale che continuerà nelle sedi opportune perchè rappresenta una battaglia di civiltà che i nostri cittadini e particolarmente le nostre borgate e le loro popolazioni ci chiedono, se a qualcuno piace chiamarlo campanilismo, si accomodi!»