Quando Carlo III di Borbone rischiò di rimanere sepolto nel Coriglianeto... come Alarico nel Busento
Per la rubrica "Storie d'Altri tempi" un bellissimo racconto del professor Giulio Iudicissa che ci riporta indietro nel tempo al 27 gennaio 1735 quando a Corigliano arrivò in visita il Re delle due Sicile
di Giulio Iudicissa
Carlo III di Borbone, Re delle due Sicilie, rischiò, una volta, di rimanere sepolto nel letto del torrente Coriglianeto, come già, nel 410, il grande Alarico nel fiume Busento.
Era, dunque, il 27 gennaio del 1735 ed il sovrano, in visita nelle province calabresi, stava per giungere a Corigliano da Terranova, dopo un viaggio di dodici miglia per viottoli e sentieri sconnessi. L’attesa era grande.
Già ai piedi del paese, però, pregustando il meritato riposo nel castello, dove il Duca Agostino III Saluzzo gli aveva predisposto un’accoglienza degna del miglior cerimoniale, venne investito da un nubifragio, con raffiche di vento, lampi e tuoni. Fece appena in tempo ad attraversare “il ponte di Coriolaneto, che il medesimo, con tuttoché di fabbrica fosse, pure fu menato via”. Un incidente davvero inaspettato, dal momento che l’itinerario del Re era stato preparato con cura ed una squadra di tecnici e di operai aveva provveduto, nelle settimane precedenti, ad allargare strade e a fortificare i ponti.
Una curiosità? A Terranova, due giorni prima, il Re aveva assistito alla rappresentazione della commedia l’Infortunio fortunato.
Pochi, tra i nobili al suo seguito, riuscirono a giungere il paese; i più, soprattutto, quelli che si trovavano alla fine della carovana, non ebbero la fortuna di attraversare il ponte, cosicché si videro costretti a trascorrere la notte all’addiaccio o nei poveri ricoveri dei contadini del luogo.
La mattina dopo, giorno 28 gennaio 1735, il sovrano lasciava la città, portandosi con sé il ricordo positivo del feudo e dell’anziano signore, nominato suo Gentiluomo di Camera.
Dell’evento rimase in città più di un segno, per cui, a distanza di tempo, c’era chi, additando una strada, sottolineava che di là era passata “la felice memoria del Re cattolico Carlo III”. Il Re, però, pur essendo vissuto 53 anni ancora, in Calabria non tornò più, forse, per impegni, forse, anche per scaramanzia.
Storie d'Altri tempi è un progetto dell'Eco dello Ionio e dell'associazione Rossano Purpurea, nato per costruire un racconto corale di memorie cittadine tra Corigliano e Rossano. I contenuti sono frutto di un patrimonio orale di ricordi, o di ricerche storico- antropologiche, per lo più inedite, che gli autori hanno accettato di condividere con noi. Una narrazione unica, antica e nuova allo stesso tempo, della nostra identità