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A Schiavonea la polemica non si placa, il pino a terra e le strade labirinto

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CORIGLIANO-ROSSANO - A Schiavonea il malcontento cresce di giorno in giorno. Tra cantieri infiniti, deviazioni poco chiare e sensi unici illogici, la frazione vive un momento di grande confusione. Muoversi, soprattutto nelle ore di punta, è diventato un percorso a ostacoli, e la pazienza dei residenti e dei commercianti è ormai al limite.

«Percorrere viale Salerno è come entrare in un labirinto — racconta un negoziante —. Le strade sono cambiate, gli accessi sono complicati, e chi arriva da fuori non capisce più dove andare. Risultato? I clienti non vengono più».

Molti sottolineano come le ditte impegnate nei lavori stiano operando “secondo i progetti”, ma il problema sarebbe un contesto generale troppo disordinato, dove manca una regia chiara. “Non c’è coordinamento, non c’è pianificazione. Ognuno sembra procedere per conto proprio, e a pagarne le conseguenze siamo noi”, spiega un residente.

A peggiorare la percezione, le tempistiche scelte per gli interventi, giudicate da molti fuori luogo, specialmente nel periodo estivo, quando Schiavonea vive il suo momento di massimo afflusso turistico e di vitalità commerciale. “Lavorare in piena stagione è stato un errore madornale — commentano diversi operatori —. Ora ci ritroviamo con i danni economici e i disagi che continuano anche in autunno.”

Nel frattempo, la polemica social è esplosa.

L’abbattimento di un pino storico, avvenuto nella zona di fronte al Palazzo delle Fiere, proprio nell’area interessata dai lavori, ha suscitato un’ondata di commenti e indignazione online.

L’albero, considerato da molti un simbolo del quartiere, è stato rimosso senza spiegazioni ufficiali: «Un altro pezzo di Schiavonea che sparisce nel silenzio», si legge in un post.

Sui social si alternano toni duri e accuse di scarsa sensibilità verso il territorio. «Prima il caos della viabilità, ora ci tolgono anche i simboli — scrive un utente —. E tutto questo senza un minimo di confronto con la gente che qui vive e lavora».

In molti però precisano: «Non è una polemica politica o di parte». È la voce di chi abita e lavora a Schiavonea, di chi ogni giorno deve fare i conti con deviazioni illogiche, cantieri infiniti e mancanza di ascolto.

Anche il Movimento del Territorio a soffiare sul fuoco

Alle polemiche sui social si aggiunge anche il messaggio  dei Giovani del Movimento del Territorio con Pasqualina Straface che si dicono «profondamente indignati per quanto accaduto a quei simboli della nostra identità e parte integrante del patrimonio naturale e paesaggistico del territorio».

Chiedendo, inoltre che venga fatta luce sulle responsabilità e condannano «con fermezza questo atto grave che rappresenta non solo un danno ambientale, ma anche uno schiaffo alla memoria collettiva della nostra comunità. Chiediamo chiarezza e trasparenza sulle responsabilità e pretendiamo che vengano messe in atto misure concrete per tutelare il verde pubblico e impedire il ripetersi di simili scempi. La difesa del territorio parte dal rispetto della sua storia e delle sue radici» concludono.

Serve una riflessione seria. Serve buon senso. Aprire un confronto con cittadini e commercianti non sarebbe un atto di debolezza, ma un gesto di rispetto verso una comunità che chiede solo ordine, trasparenza e ascolto.

Matteo Monte
Autore: Matteo Monte

Avvocato e giornalista. Da sempre appassionato di comunicazione, tra radio, televisione e carta stampata. La Provincia Cosentina, Il Piccolo, Calabria Ora, il Quotidiano del Sud, le esperienze sulla carta stampata. In tv conduttore ed ideatore per Telelibera Cassano di diverse trasmissioni sportive e non solo, Maracanà su tutte. Le passioni, la musica di Rino Gaetano, la Lazio, l'analisi tattica nel calcio ed i racconti di Jeffery Deaver.