Insiti, dopo l'inchiesta sul Parco urbano scoppia la bagarre politica. E FdI rispolvera la questione PSA
Fratelli d’Italia critica il progetto presentato dal Comune: «Sparisce la Cittadella degli Uffici, la fusione è ignorata e il PSA è bloccato da due anni». Dubbi anche sui costi stimati, oltre 60 milioni. «Serve una visione di città»
CORIGLIANO-ROSSANO - Le prime reazioni politiche all’inchiesta sul masterplan di Insiti non tardano ad arrivare. Il primo affondo è di Fratelli d’Italia Corigliano-Rossano, che in una nota diffusa a qualche giorno dalla pubblicazione del nostro approfondimento sul tema (leggi qui tutte le puntate dell'inchiesta) parla senza mezzi termini di «progetto privo di funzione istituzionale» e di «assenza di una visione per la città unificata».
Il comunicato affronta due punti centrali: l’assenza della cittadella degli uffici all’interno del masterplan elaborato da Atelier(s) Alfonso Femia e il blocco del Piano Strutturale Associato (PSA), fermo – secondo il partito – dal dicembre 2023.
«Nel documento – afferma la coordinatrice cittadina Dora Mauro – compaiono impianti sportivi, verde e ricreativo, ma sparisce ogni riferimento alla funzione direzionale prevista dalla legge regionale sulla fusione. Senza un centro amministrativo Insiti perde la sua natura e la fusione rimane una parola vuota».
La critica è diretta: secondo FDI, il progetto oggi presentato dal Comune «non contiene alcuna idea complessiva di città» e non indica un percorso funzionale coerente con l’assetto urbanistico che dovrebbe essere definito proprio dal PSA.
Oltre alla questione politica, il partito pone un tema giuridico rilevante: il PSA non essendo approvato è ancora soggetto a norme di salvaguardia, con l’obbligo – previsto dalla legge – di sospendere qualsiasi atto potenzialmente in contrasto con le previsioni del piano adottato. Per FDI, ciò renderebbe il masterplan «privo di fondamento operativo», creando una potenziale incompatibilità tra visione progettuale e quadro normativo vigente.
La nota entra anche nel merito economico, richiamando le cifre emerse nell’inchiesta: fra Lotto 1 (26 milioni) e le stime preliminari dei lotti successivi, l’intervento su Insiti supererebbe i 60 milioni di euro. Una cifra considerata eccessiva da FDI per «un’opera non produttiva», che rischierebbe – secondo il partito – di generare un «uso inefficiente delle risorse pubbliche» senza garantire «un ritorno concreto» per la comunità.
La conclusione è una richiesta indirizzata all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Flavio Stasi: ripartire dagli strumenti urbanistici formali – PSA e norme – e riconsiderare la visione complessiva di Insiti «estendendo il masterplan all’intero territorio» e reinserendo, in modo esplicito, la funzione direzionale prevista dalla legge regionale.
La discussione, dunque, entra nella sua fase politica. E mentre l’Amministrazione non ha ancora ufficialmente commentato l’inchiesta se non attraverso le parole del Consigliere comunale di Maggioranza, Giuseppe Fusaro (leggi qui), la prima opposizione a esporsi mette sul tavolo temi strutturali: pianificazione, norma regionale, funzioni pubbliche e sostenibilità economica.
Insiti, da progetto, torna ad essere terreno di confronto. E, con ogni probabilità, lo sarà ancora a lungo.