Santa Barbara, Vigili del Fuoco e Capitaneria insieme per celebrare la Patrona del Coraggio
Per la prima volta un’unica cerimonia: scuole, forze armate, istituzioni e comunità riunite attorno ai custodi della sicurezza del territorio. Le parole del Vescovo Aloise che ha rivolto un plauso alle scuole: «Essere qui è un atto di civiltà»
CORIGLIANO-ROSSANO – Una città unita, una comunità che si riconosce nei suoi presìdi di sicurezza e una ricorrenza che quest’anno ha assunto un valore storico. La Festa di Santa Barbara 2025, celebrata questa mattina presso il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Corigliano-Rossano, in via dei Normanni, ha visto per la prima volta Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto – Guardia Costiera riunire le proprie celebrazioni in un’unica cerimonia. Un gesto simbolico ma fortissimo, che racconta una cultura della collaborazione e della sinergia molto più forte di qualsiasi protocollo.
Alla celebrazione hanno partecipato le principali autorità civili, religiose e militari del territorio: il Comandante della Capitaneria di Porto, C.F. (CP) Tullio Arcangeli, il Capo Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Corigliano-Rossano Eugenio Morelli, il Colonnello Gianluca Marco Filippi per il Reparto territoriale dei Carabinieri, il capitano Gianpaolo Raho della Compagnia della Guardia di Finanza, il nuovo dirigente del Commissariato di Polizia Raffaele Francesco Iasi, il comandante della Polizia Locale Luigi Greco, e poi ancora la consigliera regionale Elisa Scutellà, gli assessori comunali Marinella Grillo e Francesco Madeo, oltre alle scolaresche del territorio, che con la loro presenza hanno reso la mattinata ancora più viva e significativa.
La celebrazione eucaristica è stata officiata dall’Arcivescovo di Rossano-Cariati, S.E. Mons. Maurizio Aloise, affiancato da don Giuseppe Ruffo.
Proprio il Vescovo ha aperto la giornata con un messaggio che ha subito toccato il cuore del senso profondo della ricorrenza. Ha ricordato che, nei momenti di necessità, di paura, di difficoltà, sono proprio Vigili del Fuoco, Capitaneria e tutte le forze armate i primi a cui la comunità affida il proprio bisogno di aiuto. «La loro collaborazione – ha sottolineato – non è soltanto un fatto operativo, ma un segno di comunione, di civiltà, di cooperazione autentica». Il preusle ha poi rivolto un pensiero speciale ai bambini presenti, definendo un «atto di civiltà» la scelta delle scuole di portarli a contatto con questi corpi dello Stato, per educarli a riconoscere il valore della missione che svolgono.
Nell’omelia, Mons. Aloise si è soffermato, invece, sulla figura di Santa Barbara, patrona di chi affronta quotidianamente il pericolo per tutelare la vita altrui. Ai più piccoli ha raccontato la storia della martire cristiana, ricordando come la sua morte tragica e il suo coraggio siano diventati simbolo della libertà di fede e di una genitorialità che non impone ma accompagna. Un messaggio che ha voluto legare a una riflessione più ampia sulla democrazia e sull’amore, invitando tutti a costruire la comunità «sulla roccia», su fondamenta solide e condivise.
Di grande significato anche gli interventi dei comandanti dei due corpi che hanno organizzato congiuntamente la cerimonia. Il Comandante della Capitaneria, Tullio Arcangeli, ha parlato di «una festa che unisce non solo sotto il segno della patrona, ma sotto il peso condiviso della responsabilità, del rischio e dell’imprevedibilità». Ha ricordato, poi, i colleghi impegnati ogni giorno in situazioni difficili, anche in aree di conflitto, e ha rivolto un ringraziamento sentito alle famiglie, che vivono con «discrezione e forza le ansie e le preoccupazioni legate a una professione che non conosce orari e non ammette distrazioni».
Il Capo Distaccamento dei Vigili del Fuoco, Eugenio Morelli, ha sottolineato invece come la sicurezza del territorio passi prima di tutto dalla prevenzione e dalla presenza costante sul campo. «Anche il 2025 - ha ricordato - è stato un anno di interventi numerosi e complessi, che hanno dimostrato ancora una volta quanto il loro supporto sia puntuale e fondamentale per la comunità».
Un momento particolarmente sentito è stata la consegna delle targhe ai Vigili del Fuoco in pensione e all’Arcivescovo Aloise, un gesto di riconoscenza per chi ha dedicato la propria vita al servizio pubblico e alla tutela della collettività.
La mattinata ha avuto anche una connotazione identitaria, grazie alla partecipazione dell’indirizzo alberghiero dell’Istituto Majorana, che ha curato il buffet con prodotti stagionali e del territorio, trasformando l’appuntamento in un momento di convivialità e di comunità.

A chiudere la celebrazione, come da tradizione, una scena che ogni anno è il vero momento clou dell'intera celebrazione con i Vigili del Fuoco che hanno aperto i loro mezzi di soccorso ai bambini, spiegando come funzionano le attrezzature, raccontando il loro lavoro con semplicità e orgoglio. È un momento che porta poesia senza bisogno di forzarla: il coraggio che incontra la curiosità, la forza che si fa racconto nella misura dei più piccoli e la speranza che passa da un caschetto poggiato su una testa incuriosita o dal lampeggiante acceso solo “per farli sorridere”.