Stasi è l’unico che ha già battuto Occhiuto: ora il centrosinistra ci pensa
Nel 2024 il sindaco di Corigliano-Rossano ha inflitto al Governatore l’unica sconfitta diretta, battendo la candidata a sindaco di punta del centrodestra. Ora il suo nome agita il tavolo romano del centrosinistra in vista delle regionali di ottobre

CORIGLIANO-ROSSANO - Roberto Occhiuto è in piena rotta verso le regionali del 5 e 6 ottobre, con la corazzata già in mare aperto, vele gonfie e ciurma compatta. Liste quasi completate, campagna elettorale che macina chilometri e consensi. Un presidente uscente che, nonostante le defezioni degli ultimi giorni, appare più solido che mai.
Dall’altra parte, però, il panorama è un altro. Nel campo del centrosinistra regna l’incertezza, e la ricerca del candidato presidente è diventata una corsa contro il tempo. Tra oggi e domani, a Roma, il tavolo decisivo tra PD, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) dovrà dire se il fronte riuscirà a ricomporsi. Sullo sfondo, il polo riformista di Azione e Socialisti, impegnato a cucire le proprie liste e pronto a giocare di sponda — magari con il sindaco di Cosenza, Franz Caruso — ma ancora in attesa di capire quale vento soffierà.
Sul taccuino dei papabili campeggia un nome, su tutti; un nome di spessore, di clamore, noto a livello nazionale: Pasquale Tridico, ex presidente Inps, figura di peso per il M5S. Ad oggi, quello che a tutti gli effetti è considerato il futuro leader del Movimento, è una figura altamente credibile, capace, competente e soprattutto idonea a mettere in piedi una coalizione ampia e coriacea (capace addirittura di portare dentro gli scettici di Azione!).
Ma accanto a lui, sempre più insistente, continua a rimbalzare l’ipotesi capace di sparigliare tutte le carte: Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano. Unitario? No. Divisivo? Moltissimo. Capace di numeri imprevedibili? Assolutamente sì!
A spingere per lui è soprattutto AVS, che finora, nelle altre 6 regioni al voto in autunno (Campania, Toscana, Puglia, Veneto, Marche e Valle d’Aosta), non è riuscita a esprimere nemmeno un candidato presidente. La Calabria potrebbe essere l’occasione giusta per “giocarsi una carta” che, sulla carta, è quasi impossibile da vincere contro Occhiuto. Ma proprio per questo, qualcuno starebbe ragionando e persuadendosi del fatto che, se la partita è già segnata, invece di un candidato strutturato potrebbe essere giocata la “carta pazza”? Vedremo.
Del resto, non è un mistero: negli ultimi quattro anni, l’unico che può vantarsi di aver sconfitto Occhiuto in uno scontro diretto è proprio Stasi. È successo nel 2024, alle comunali di Corigliano-Rossano, quando riuscì a piegare la candidata di punta del centrodestra, Pasqualina Straface, nonostante il sostegno diretto e personale del presidente della Regione alla pasionaria di Forza Italia. Fu l’unica elezione sulla quale il Governatore ci mise direttamente la faccia rimanendo, invece, neutrale su tutte le altre piazze.
Certo, si trattava di una partita locale. Ma Corigliano-Rossano non è un piccolo borgo: è una delle città più grandi della Calabria, emblema della grande periferia calabrese dimenticata e allo stesso tempo simbolo delle promesse mancate di sviluppo e delle più grandi rivendicazioni: Sanità in affanno, trasporti fermi agli anni ’80, lavoro che non arriva. Parlare da qui significherebbe parlare al cuore del malcontento calabrese e al cuore di quella classe popolare in cui, un tempo, faceva breccia proprio la sinistra.
Tra l’altro, in un’elezione dove non esiste voto disgiunto, il candidato presidente può assumere un duplice ruolo: trainare o essere trainato dalle proprie liste. E in questo momento di potenziali draghi che potrebbero comporre le liste del centrosinistra - fatta eccezione dei soliti noti - non se ne intravedono. Insomma, senza nomi forti tra i candidati al Consiglio regionale, il centrosinistra rischia di non avere trazione. Ecco perché servirebbe qualcuno che, dai palchi, calamiti voti e attenzioni. Quantomeno per non perdere la faccia.
Stasi, in questo, è un fenomeno: sa parlare alla pancia delle piazze, gestire una campagna porta a porta, trasformare un comizio in uno spettacolo politico. In altre parole, un “iper-populista” capace di far correre la gente alle urne, anche solo per curiosità. È uno che saprebbe vendere ghiaccio anche agli eschimesi. Che poi, agli eschimesi, quel ghiaccio non serva, quella è un’altra storia.
L’ipotesi Stasi non è un piano sicuro: è una scommessa. Ma è forse l’unica in grado di trasformare una sfida già segnata in una battaglia vera, fatta di piazze piene e adrenalina politica. Sicuramente con il giovane movimentista coriglianorossanese, a sinistra non ci saranno più convention e salotti ma piazze, strade e quartieri.
Occhiuto resta il favorito, certo. Ma con Stasi in campo, la campagna elettorale in Calabria sicuramente avrebbe un po’ di brio.