Le sorelle Falcone, da Camigliatello esportano il brand Calabria nel mondo.
Valori, tradizione e famiglia ma anche luogo di incontro, nel più grande altopiano d’Europa, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, humus unico dove la bellezza del paesaggio e il piglio imprenditoriale possono andare di pari passo con scaltrezza e ingegno.
SPEZZANO DELLA SILA - È questa la storia di due sorelle Alessandra e Federica Falcone, due imprenditrici, due donne di Calabria che a Camigliatello Silano, hanno deciso, nel 2015, di valorizzare con la loro passione per la ristorazione, quel lembo di terra famoso per il suo lupo e per le sue alte vette, meta turistica sia d’estate che di inverno dove le casette in legno immerse nel verde a 1272 metri di altitudine, ti accolgono e ti fanno sentire a casa. Lì dove la frenesia della città si ferma per fare spazio al relax e alla spensieratezza.
Una famiglia unita, calabrese, con la voglia di fare e fare bene, innovando ma avendo sempre in mente le proprie radici. Dalla 'chianca', nome antico della macelleria ma oggi attualissimo, al ristorante. Un lavoro attento e condiviso che li rende forti e inseparabili anche in un momento difficile come questo “dove il Covid-19 ci ha costretti a dover riconvertire il nostro lavoro - sostiene Alessandra, la sorella più piccola - a ingegnarci per non restare indietro e non mandare in fumo i sacrifici di una vita perché il virus non può spegnere la speranza di noi imprenditori attenti e innamorati”.
Coccolate dalla mamma e dal papà, il chianchiere della famiglia, Alessandra e Federica,di 31 e 35 anni, anche in un momento duro come questo hanno saputo infondere ottimismo a chi li segue sui social senza mai arrendersi, con tenacia e determinazione fiduciose in una ripresa che arriverà e che ridarà luce al logo progetto di famiglia per il quale hanno investito tanto.
“Noi lavoriamo solo di turismo. Fare impresa vuol dire essere avveduti e innamorati. Non basta solo “saper cucinare” ma è cruciale conoscere il territorio, chi siamo e da dove veniamo, il brand Calabria lo si esporta cosi, offrendo al passante quello che di più naturale abbiamo tenendo duro anche in momenti difficili”.
Alessandra ci confida quanto gli manchi il rapporto con i clienti “non solo calabresi ma anche siciliani e pugliesi che nel nostro locale trovavano ristoro e si sentivano a casa”
E poi dice emozionata “io e mia sorella rifaremmo tutto, anche col senno di poi, anche se avessimo previsto una pandemia, ecco rifaremmo tutto perché siamo troppo innamorate delle nostre radici e con sacrificio siamo riuscite a realizzare un sogno che porteremo avanti”.