Non è tardata ad arrivare la replica del primo cittadino di San Benedetto Ullano, Rosaria Amalia Capparelli, a proposito dei bonus spesa
Il sindaco di San Benedetto Ullano, Rosaria Amalia Capparelli, risponde a tono alla minoranza dopo le accuse recapitategli ieri dall’opposizione riguardanti i bonus spesa per contrastare i disagi da Covid 19 (
leggi qui). «La grave azione diffamatoria rappresenta un pesante danno d’immagine arrecato all’intera comunità. È fatto notorio come in tutti gli altri contesti le minoranze consiliari si siano messe immediatamente al servizio della comunità, cercando fattiva collaborazione con la maggioranza. I fatti dimostrano che, purtroppo, San Benedetto Ullano rappresenta l’eccezione! La minoranza, che, in nessun modo, né ufficiale, né informale, ha contattato l’amministrazione per comprendere come affrontare insieme l’emergenza, ad oggi non ha fornito alcun apporto alla popolazione, né in termini di incoraggiamento, né tantomeno in termini concreti». Sulla causa della bagarre Rosaria Amalia Capparelli non ci sta: «Quanto alla vicenda dei buoni spesa, la capogruppo di minoranza ha, dolosamente e strumentalmente, mistificato la realtà, diffamando l’operato legittimo dell’amministrazione attraverso un atteggiamento che, oggi, nuoce alla comunità. L’accusa di non essere stati celeri è assolutamente priva di fondamento , poiché il Comune di San Benedetto Ullano ha avviato le procedure immediatamente, avendo già il 30 marzo richiesto alle attività commerciali del territorio la disponibilità ad accettare i buoni spesa, ha effettuato subito gli atti preparatori con pubblicazione del bando il 6 aprile, ha svolto l’attività istruttoria e consegnato i buoni il 10 aprile». La replica a Rossella Blandi, consigliera di minoranza, è chiara: «Le somme residue andranno a chi ne ha necessità e sono già al vaglio le ulteriori domande pervenute! Ancora: gravissime sono le affermazioni in ordine alla commissione che ha esaminato le domande. Infatti la consigliera non può non sapere che esiste nel nostro comune una commissione permanente, istituita nell’anno 2005, costituita dai responsabili dei servizi e che fra questi vi sia il marito del sindaco, è circostanza assolutamente irrilevante nella vicenda, e come ben sa la capogruppo di minoranza , non rappresenta alcuna violazione di legge. Ancora, ed anche di questo la consigliera è ben a conoscenza, nonostante il messaggio che, in malafede, lancia alla comunità, i membri della commissione non ricevono alcun compenso per le attività della commissione stessa Il Sindaco ci tiene a concludere con una precisazione: « Nel comune di San Benedetto Ullano infine , come ben noto a tutti, non vi è nessuna “gestione familiare dell’ente” e l’azione amministrativa ed i relativi atti pubblici lo dimostrano in modo perentorio. Oltre il 70% dei consensi ottenuti da questa amministrazione meno di un anno fa sono la risposta migliore a chi, ancora una volta dolosamente, afferma che a San Benedetto Ullano vi sia una carenza di democrazia rappresentativa».