Rossano, anfiteatro De Rosis: va in scena il nulla!
IL REDAZIONALE
Rossano. È stato inaugurato due volte (l’1 Agosto 2010 e l’8 Agosto 2015); ha cambiato nome due volte (prima “Degli Enotri” ora “De Rosis”); è stato l’oggetto dell’aspro dibattito politico per circa un decennio; è costato circa 1,5 milioni di euro. E ora… giace, immobile, quasi a dare il mortal sospiro, adagiato su uno degli speroni più suggestivi del Centro storico di Rossano. Stiamo parlando dell’Anfiteatro, una delle opere che avrebbe dovuto rappresentare il fulcro del nuovo “core business” della Città del Codex, votata alla Cultura, al Turismo e allo Spettacolo (ma quando mai!).
In tre anni di attività (non considerando il periodo di fermo per lavori, restyling, ampliamenti e ammodernamenti dal 2010 al 2015) è entrato in funzione appena 7 volte. Proprio come una Bella Addormentata che d’estate si risveglia grazie ai baci della stagione turistica estiva che da queste parti, nonostante tutto (proclami inclusi) inizia il 4-5 agosto di ogni anno e si conclude giorno 16 dello stesso mese (tranne la felice parentesi che si consuma nei villaggi e nelle strutture private che fanno storia a se). Ma che bello! 1,5milioni di euro praticamente per nulla. E sia chiaro, non perché quella struttura non serva o è stata concepita male. Anzi. Chi l’ha pensata aveva ben in mente le finalità (almeno si spera!) ma probabilmente non ne ha valutato le prospettive.
Abbiamo creato un grande involucro di cemento – davvero bello, a dire la verità – che si vede ad occhio nudo addirittura dall’Alto Jonio, ma ci siamo dimenticati di riempirlo di contenuti. Non c’è un regolamento che ne preveda la gestione; non c’è un piano di risorse a cui attingere dalla programmazione regionale per creare un cartellone storicizzato di appuntamenti. Insomma, non c’è nulla di tutto quanto possa prevedere la produttività di una struttura che potrebbe accogliere oltre 3mila persone, funzionare da Aprile a Novembre (perché all’interno dovrebbe esserci anche un parco attrezzato) e portare benessere, non solo ai cittadini del Centro storico quanto allo stesso Comune.
È possibile che nessuno voglia assumere una gestione onerosa dell’Anfiteatro De Rosis? Difficile a credersi! Ma se così fosse, prima di costruire questo po’ po di struttura è possibile che non si è provveduto a fare uno dei tanti, e ormai di moda, piani di sostenibilità? Perché a questo punto si potrebbe prospettare anche un danno morale alla cittadinanza che per far spazio al teatro dove va di scena il nulla si è vista privata di uno dei luoghi del cuore: il campo sportivo “Maria De Rosis”, la bolgia di quella che fu la Rossanese dei bei tempi! Un cadente, malconcio, ormai vetusto stadio ma pur sempre luogo di ritrovo per i ragazzini di Rossano centro, delle scuole calcio e delle squadre minori. Facciamolo per loro: diamo un futuro a questa struttura che in tanti ci invidiano e che per la (non)gestione della stessa ci prendono in giro.
Anche quest’estate, giorno 19 agosto per l’appunto, l’Anfiteatro del Nulla riaprirà i battenti per ospitare il concerto di Ermal Meta. Poi di nuovo giù il sipario in attesa di un altro anno trascorso nell’inedia.
Francesca Russo