di MARTINA FORCINITI Sport figlio di fatti e non di parole? Bello e stuzzicante solo ad immaginarlo. Perché troppo abituati al peggio di certi giochi e a quello che vanno producendo in negativo, a cominciare da comode scuse per sfogare rabbie, dimentichiamo tutte le buone opportunità. Ci limitiamo ad acuire le ferite di un sistema-iceberg che spesso mostra solo la sua punta. E invece quel patrimonio sociale che lo sport nutre e alimenta è una ricchezza che va al di là di qualsiasi approssimazione impietosa. Perché è fatto di passione, dedizione, rispetto, integrazione. Valori che fanno bene. Soprattutto alla crescita dei nostri giovani. E che, certo non a caso, l’
Associazione Pallavolo Rossano A.S.D. – da quarant’anni al servizio dello sport e del sociale – promuove ed incentiva sul territorio. Dal 1974, anno in cui un gruppo di giovani amici decise di far diventare realtà il sogno di formare una squadra di pallavolo, l’Associazione ha lavorato affinché una disciplina ancora poco radicata diventasse negli anni punto di riferimento per schiere di aspiranti sportivi e per le loro famiglie. Così quella maglia gialloblù - passata di mano in mano nel segno dei buoni propositi e della valenza più positiva dello sport – è diventata il bel simulacro di una realtà, quella della Pallavolo Rossano, ben consolidata. E che ha fatto incetta di riconoscimenti, più di 200 tra trofei e targhe: fra i più belli la “Stella d’oro” del Coni ricevuta nel 2006 come riconoscimento alla società per essersi particolarmente distinta nel dare lustro allo sport italiano; e anche il “Marchio di qualità” della Fipav, ottenuto per tre bienni consecutivi, a testimoniare l’eccellenza nell’organizzazione societaria, nel settore giovanile, per i tecnici, per i dirigenti, per la partecipazione e organizzazione di eventi e progetti scolastici, per la comunicazione e promozione di progetti etici, per le iniziative sociali. Così, macinando gioco e positività, si è favorita un’evoluzione che ha portato con sé nuove strutture sportive, tecnici professionisti e – il vero fiore all’occhiello della società – un Centro di Avviamento allo Sport riconosciuto dal Coni. E poi se è vero, come lo è, che non c’è miglior esperienza di vita per diventare grandi dello sport, non poteva mancare la collaborazione con le scuole, ben sintetizzata nel progetto “1,2,3.. Volley” che nel 2014 ha coinvolto circa mille bambini delle classi 3
a, 4
a, 5
a elementari e 1
a media. Un percorso didattico ad hoc – che verrà riproposto anche quest’anno - con l’obiettivo di formare il bambino sì dal punto di vista motorio, ma anche psicologico e cognitivo. Perché lo sport non è solo sviluppo della fisicità e prevenzione di malattie metaboliche e articolari, ma anche incentivo alla socialità, all’inclusione, al rispetto degli altri e delle regole, all’autodisciplina. E quando non è vissuto solo come momento competitivo, allora sì che diventa terreno d’incontro, di scambio reciproco d’esperienze, di promozione di atteggiamenti accoglienti. E con questo bel bagaglio in spalla, gli atleti della Pallavolo Rossano hanno raggiunto traguardi, frutto di sacrifici e duro lavoro, non solo in vari campionati di serie giovanili sia maschili che femminili, ma anche nei campionati nazionali, serie D maschile e 1
a divisione femminile. Della forza del vivaio, insomma, si è fatta una delle proprie migliori qualità. E da qui, in effetti, hanno spiccato il volo veri top player come
Daniele Lavia e
Francesco Campana. Giovanissimi, ma che hanno già fatto cose grandi, come calcare i parquet della Serie A2 e quelli dei mondiali Under 19; o diventare miglior palleggiatore Under 15 di tutta Italia. Il 7 settembre è stato il giorno di ripresa delle attività agonistiche e di inizio delle nuove iscrizioni ad una realtà - fra le più belle del territorio calabrese - in cui i giovani crescono equilibrati e armoniosi. Imparano a condividere le vittorie ed accettare serenamente le sconfitte. È questo lo sport di cui andare pazzi. Perché dalla cultura sportiva (vera), quella legata a doppio laccio con l’onestà e la collaborazione e che è ben lontana da quei giochi dove la frustrazione spacca gli animi in una metà perfetta, possono nascere persino le premesse per la formazione della società sana di domani.