Mazza: «Potenziare il centro prelievi di Caloveto per difendere le aree interne»
Il sindaco chiede più sanità nei piccoli centri calabresi

CALOVETO – Senza servizi le aree interne rischiano di spegnersi. Per questo diventa essenziale investire in presidi di prossimità, capaci di rispondere ai bisogni quotidiani dei cittadini e di garantire loro il diritto alla salute senza costringerli a migrare verso i grandi centri. È in quest’ottica che abbiamo avanzato all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza la richiesta di implementare il servizio del Centro Prelievi oggi attivo nel nostro comune.
Il Sindaco Umberto Mazza, a nome dell’intera comunità, ringrazia il management dell’ASP per l’attivazione del Centro Prelievi, definendolo un atto di grande civiltà che ha migliorato la qualità della vita dei residenti, in particolare degli anziani «che – sottolinea – soprattutto nella Sila Greca costituisce la maggioranza della popolazione residente. Poter effettuare le analisi direttamente sotto casa – precisa il Primo cittadino - ha significato ridurre drasticamente i disagi legati agli spostamenti e ha rappresentato una risposta concreta ai bisogni di salute. Oggi, però, si può fare di più».
Ecco perché, alla luce dell’alta adesione riscontrata sin dall’avvio del servizio, il Sindaco, in una missiva inoltrata al responsabile del Distretto Jonio Sud, ne ha chiesto all’Azienda sanitaria un potenziamento: passare da una cadenza mensile a una quindicinale.
«Si tratta – spiega – di un adeguamento necessario per garantire controlli più regolari e rispondere meglio alle esigenze di chi, soprattutto tra gli over 70, necessita di monitoraggi costanti».
«Ogni presidio sanitario, ogni centro di assistenza, ogni occasione di cura vicino casa – sottolinea ancora il Sindaco – diventa strumento di resistenza alla marginalizzazione e di speranza per i piccoli comuni. Non chiediamo privilegi, chiediamo pari dignità».
«Il Centro Prelievi a Caloveto – conclude Umberto Mazza – non è soltanto un servizio sanitario, ma un presidio di dignità per la nostra comunità. Potenziarlo significa dare voce ai bisogni delle aree interne e affermare il diritto alla salute di tutti, senza distinzioni tra chi vive in città e chi nei piccoli borghi».