Calabria del nord-est in fermento: i comuni montani dell'Alto Jonio rinnovano il Sì alla provincia della Sibaritide-Pollino
La notizia nuova in un momento di stasi. Esulta Tonino Uva, presidente della Commissione per la Nuova Provincia: «Si rafforza la rete istituzionale dei territori che credono in una nuova visione amministrativa»

CORIGLIANO-ROSSANO - Il tema della nuova provincia e più in generale di una autodeterminazione autonomista, la rivendicazione massima che sta portando avanti da decenni il territorio del nord-est della Calabria e che di recente è ritornata alla ribalta, sembra essere arrivata ad un punto di stallo. Cosa fare? Abbracciare Crotone per la grande provincia dell Magna Graecia, chiedere un'autonomia vera e propria nella Sibaritide-Pollino? Ormai sembra una di quelle discussioni che si ripetono senza mai arrivare a una conclusione. Anche le ultime mosse del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e del consiglio comunale, con tanto di commissione speciale, sembravano essersi un po' raffreddate.
C'è, però una novita, sicuramente rilevante, in un panorama stanziale. Un sussulto: l'Unione dei Comuni Montani dell'Alto Jonio Cosentino, infatti, ha dato il suo ok alla nuova provincia del nord-est! Un bel "colpo di scena". Forse! Se pensiamo che le delibere di adesione dei singoli comuni a favore di questa idea risalgono addirittura al lontano 1989. Quasi 40 anni dopo, questo nuovo "sì" è sicuramente una notizia che potrebbe fare rumore anche se parliamo di comunità che messe insieme non superano la quota di diecimila abitanti.
I comuni di Nocara, Canna, Montegiordano, Oriolo, Castroregio, Albidona e Alessandria del Carretto, che fanno parte dell'Unione, hanno voluto, però, assumere questa posizione chiara e forte da un territorio che non solo crede davvero in questa opportunità ma fa leva su questa "speranza" per cercare di invertire la propria condizioni di periferia e abbandono. Le condizioni di questi comuni montani, totalmente abbandonati dal centralismo provinciale, inducono a spingere lo sguardo oltre, anche e appunto verso nuovi orizzonti autonomisti.
«Si rafforza la rete istituzionale dei territori che credono in una nuova visione amministrativa, vicina ai cittadini, attenta alle peculiarità geografiche, culturali ed economiche della Sibaritide e del Pollino», ha commentato con entusiasmo Tonino Uva, presidente della Commissione per la Nuova Provincia, salutando così la confermata adesione dell'Unione dei Comuni dell'entroterra jonico.
Uva ha anche sottolineato che, in un momento in cui le aree interne lottano contro lo spopolamento e la marginalità, questa scelta è un atto di responsabilità e di visione per il futuro. «Speriamo che questo segnale positivo - sottolinea - spinga ora verso nuove iniziative volte a costruire insieme un sistema amministrativo nuovo, autonomo e autorevole».
Quello dell'Unione dei Comuni montani dell'Alto Jonio è un sussulto, certo, ma la verità è che la vera svolta si avrà solo quando qualcuno presenterà un disegno di legge per istituire davvero questa nuova provincia. Se si arriva a quel punto, allora si potrà parlare di qualcosa di concreto. Altrimenti, rischiamo di rimanere ancora avvolti dalla fuffa.