Si conclude l’attività dell’Osservatorio regionale contro la violenza di genere in Calabria
Tre anni di protocolli, formazione e aggiornamenti normativi per contrastare un fenomeno ancora emergente sul territorio regionale

REGGIO CALABRIA - Dopo le dimissioni del Presidente Occhiuto e lo scioglimento del Consiglio regionale, si conclude l’attività dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla violenza di genere, coordinato da Giuseppina Pino.
«Con le dimissioni del Presidente Occhiuto ed il conseguenziale scioglimento del Consiglio regionale, dopo quasi tre anni dalla nomina dei componenti dell’Osservatorio Regionale per il contrasto alla violenza di genere [...] si conclude anche il nostro percorso al fianco del Presidente del Consiglio Regionale», spiega la coordinatrice.
L’Osservatorio, istituito con la legge regionale 38/2016, ha lavorato con il supporto di dirigenti e funzionari per mettere in campo azioni concrete contro una piaga sociale radicata. «I Calabresi hanno visto concretamente il cambio di passo impresso dal governo Regionale nella gestione della violenza di genere», grazie anche alla collaborazione con il presidente Mancuso e l’assessorato al Welfare.
Tra i risultati più rilevanti, la sottoscrizione di protocolli fondamentali: uno con le prefetture regionali per la raccolta dati sull’incidenza della violenza di genere e un altro con la rete territoriale per la protezione delle vittime, garantendo sinergia dal momento della denuncia fino all’accoglienza nelle case rifugio.
«Abbiamo, ancora, in data 8 marzo 2024, siglato con l’ATERP regionale il protocollo interistituzionale per l’assegnazione di alloggi alle donne vittime di violenza che, concluso il percorso di fuoriuscita dal circuito della violenza, hanno necessità di conseguire un’autonomia abitativa», sottolinea l'avvocato Pino.
Importante anche l’attività di formazione svolta dall’Osservatorio, che ha coinvolto oltre 130 istituti scolastici in un concorso regionale, oltre a corsi per operatori del settore.
Inoltre, «su impulso e segnalazione dell’osservatorio [...] la Calabria ha aggiornato la sua normativa in questo settore», allineandola a standard nazionali e internazionali, dando così una cornice normativa più solida e innovativa.
«Non ho la presunzione di sostenere che il servizio prestato dall’Osservatorio [...] abbia risolto o fatto cessare l’incessante emorragia sociale della violenza sulle donne perché ci sarà tanto ancora da fare, ma ci congediamo con il cuore pieno di soddisfazione certi di aver reso un servizio valido alla nostra Calabria».
Il futuro dell’Osservatorio potrà contare su solide basi per ripartire, frutto del lavoro svolto negli ultimi tre anni, nonostante la pausa dovuta al cambio istituzionale.