AVS : «Ancora tagli indiscriminati alla centrale di Rossano, Enel dichiari le sue intenzioni per il sito»
I portavoce regionale e cittadino: «La politica, più che mai oggi che vanta due assessori regionali del territorio, e i sindacati facciano la loro parte, negli esclusivi interessi del territorio e delle maestranze»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Enel deve avere rispetto della dignità dei lavoratori. È impensabile, oltreché offensivo che si licenzi una persona con una telefonata, d'emblée, dalla sera alla mattina. Non ci sogniamo minimamente di andare a influenzare le decisioni e il piano industriale del colosso energetico ma contestiamo i modi, perché certi atteggiamenti sono offensivi e non sono più tollerabili». È quanto dichiarano i portavoce di Europa Verde-Verdi/Avs regionale e di Corigliano Rossano, Giuseppe Campana e Fouad El Gorch.
«In quel che resta nel sito dell'ex centrale termoelettrica di Corigliano Rossano, in queste ore sta accadendo di tutto: dipendenti allontanati con una telefonata, forte stato di agitazione tra le maestranze dell'indotto e non solo, quindi di tutte quelle aziende che operano e lavorano per conto di Enel nella dismissione della centrale o nella manutenzione del verde. Uno stato delle cose che preoccupa decina di padri di famiglie monoreddito, che campano con quegli stipendi. E tutto questo mentre parti sociali e politica, a tutti i livelli, soprattutto regionale, sembrano sordi e ciechi. Visioni miopi che non fanno altro che ingrassare i problemi. Come quello relativo al futuro del sito. Saltata la riconversione da 15 milioni di euro per la produzione di idrogeno, nel silenzio della Regione che aveva pubblicato il bando a valere sul Pnrr poi vinto e annullato dalla stessa Enel, tutti a Corigliano Rossano e dintorni non aspettano altro che la conclusione dei lavori di smantellamento della centrale, iniziati ormai più di dieci anni fa – sembrano la tela di Penelope – e della bonifica di quei 77 ettari fronte mare, che potrebbero far gola agli imprenditori turistici. Ed anche la demolizione delle ciminiere che si sarebbe dovuta concludere nella primavera prossima, è iniziata e subito bloccata nel 2024, ormai due anni fa per la "scoperta" di amianto, molto diffuso negli anni '70 quando fu costruita la centrale, nella mescola per costruire i fumaioli. Ci chiediamo e chiediamo a Enel, a questo punto, se un carotaggio preliminare per capire che tipo di materiale avrebbe "maneggiato" sia mai stato realizzato. Tutto questo – proseguono Campana e El Gorch – pare stia provocando costi immani al colosso energetico, si dice attorno ai 10milia euro al giorno, per mantenere in sicurezza quella gru inerpicata a 200 metri d'altezza e il macchinario issato su uno dei due fumaioli che dovrebbe demolire dall'alto verso il basso per evitare la dispersione delle polveri nell'ambiente circostante, quindi alle porte di nuclei abitati».
«A questo si aggiungono i ritardi ormai cronici nello smantellamento e nella bonifica del sito ed ora ulteriori e nuovi tagli al personale. Enel faccia chiarezza, una volta per tutte e dica chiaramente alla città di Corigliano Rossano che ancora la ospita, cosa intende fare. E la politica, più che mai oggi che vanta due assessori regionali del territorio, e i sindacati – concludono il portavoce regionale e comunale di Corigliano Rossano di Avs – facciano la loro parte, negli esclusivi interessi del territorio e delle maestranze».