I liberali di Corigliano-Rossano provano a riorganizzarsi per farsi trovare pronti: nasce Convivium
Il primo incontro a Palazzo Fiore nel cuore del centro storico di Corigliano. Professionisti, imprenditori e intellettuali a confronto, riuniti da Antonio Brunetti e Carlo Di Noia. Con loro anche Pasqualina Straface. Ma la sfida è scorticare il vecchio e dare spazio ai giovani
CORIGLIANO-ROSSANO - Ci sono luoghi che non sono semplici contenitori di eventi, ma depositi di memoria e, talvolta, anticipatori di futuro. Palazzo Fiore, nel centro storico di Corigliano, è uno di questi. Tra quelle mura, nel Novecento, si incontravano cattolici e liberali per discutere di letteratura, società e politica. Oggi, nello stesso spirito, prende forma Convivium, laboratorio di idee e di politica, un vero e proprio think tank che ambisce a rimettere al centro ciò che in città è mancato troppo a lungo: il confronto, l’elaborazione, il pensiero politico prima dell’azione.
L’iniziativa, promossa da Antonio Brunetti e Carlo Di Noia, ha chiamato a raccolta un pezzo rappresentativo della società di Corigliano-Rossano: professionisti, imprenditori, docenti, intellettuali. Non un’assemblea rituale, ma un primo tentativo di ricostruire un luogo stabile di riflessione, capace di leggere i problemi della città e immaginare percorsi di crescita e sviluppo non più rinviabili.
Non è casuale che tutto parta da un palazzo storico restituito alla città. Antonio Brunetti, padrone di casa e nipote del medico Vincenzo Fiore – ufficiale sanitario di Corigliano nella prima metà del secolo scorso – ha legato il senso di Convivium alla rinascita fisica e simbolica del centro storico. Il restauro di Palazzo Fiore diventa così icona di un possibile risveglio urbano più ampio, che nel Borgo Ausonico sta già vedendo iniziative imprenditoriali coraggiose: botteghe antiquarie, centri servizi, spazi di innovazione nati dal recupero di immobili abbandonati e capaci di costruire reti e filiere.
In questa visione Convivium non è un salotto elitario, ma uno stimolo permanente, un punto di riferimento per la condivisione di idee e progetti al servizio della città.
Il dibattito si è poi spostato su un piano apertamente politico con l’intervento di Carlo Di Noia, che ha messo a nudo una questione centrale: la crisi di Corigliano-Rossano coincide con una crisi della politica e dei partiti. Negli anni, ha sottolineato, non si è riusciti a coinvolgere davvero i cittadini in una riflessione collettiva sul futuro della città, alimentando distanza, disaffezione e isolamento.
Da qui l’appello a un riavvicinamento tra cittadini e politica, ma a una condizione precisa: partiti rinnovati, radicati nel territorio, strutturati per ascoltare e condividere soluzioni. Una politica capace di aprirsi alle dinamiche regionali e nazionali, rompendo l’isolamento che ha finito per frenare lo sviluppo locale.
In questo quadro si inserisce il contributo istituzionale dell’Assessore regionale al Welfare Pasqualina Straface, presente all’incontro insieme ad amministratori e rappresentanti del territorio. Nel suo intervento conclusivo, la Straface ha richiamato la linea indicata dal Presidente della Regione Roberto Occhiuto e da Forza Italia con l’iniziativa “In libertà”: alzare il livello del confronto politico, dimostrare coraggio, tornare a essere partiti in rapporto costante con i territori e con i bisogni reali delle comunità.
Il Welfare, in questa prospettiva, non è solo una delega amministrativa ma uno strumento concreto per dare risposte alle famiglie e alle fasce più fragili, attraverso misure già attivate e una strategia che punta su ascolto e condivisione. Da qui la disponibilità dichiarata dall’Assessore a sostenere e rafforzare il percorso avviato da Convivium.
Fin qui la cronaca di quello che è stato un appuntamento che, nell'assenza totale di dibattito politico in città, è una novità assoluta. Poi, però, bisogna porre alcune questioni e innestare, su tutte, una riflessione più politica e, forse, più significativa. La classe politica locale, memore degli errori del recente passato, sembra aver compreso una lezione fondamentale: non si vince improvvisando. Non si governa senza visione. Per vincere – prima culturalmente e poi elettoralmente – bisogna essere preparati. O, per dirla alla Occhiuto con parole evangeliche, “estote parati”.
Ma essere pronti non è uno slogan. Significa essere strutturati, avere luoghi di elaborazione, classi dirigenti formate, partiti organizzati, capaci di leggere il presente e anticipare il futuro. In questo senso, Convivium rappresenta un primo segnale di maturazione.
A tutto ciò si aggiunge un appunto decisivo: questo laboratorio non potrà avere futuro se non saprà coinvolgere le nuove generazioni. L’auspicio – forte e necessario – è che Convivium diventi anche casa dei giovani da militanza di questa città, oggi del tutto assenti dalla partecipazione politica. Una distanza che sta creando vere e proprie voragini democratiche, avvertibili in modo particolare nell’area del centrodestra, dove il ricambio generazionale e la formazione politica appaiono ancora fragili.
Se vuole essere davvero un think tank e non solo un esercizio di stile, quindi, Convivium dovrà assumersi anche questa responsabilità: ricucire il rapporto tra politica e giovani, offrendo spazi di ascolto, formazione e protagonismo. Perché senza nuove energie e nuove visioni, nessuna struttura – per quanto solida – è destinata a durare.
Forse è questa la sfida più alta che emerge da Palazzo Fiore: fare di Convivium un ponte tra memoria e futuro, tra una classe dirigente che ha il dovere di organizzarsi e una generazione che va intercettata prima che la distanza diventi irreversibile. Solo così quel “estote parati” potrà trasformarsi in una politica davvero pronta.
Insomma, questo nuovo laboratorio civico, sarà interessantissimo da monitorare. Anche - e soprattutto - in virtù delle dinamiche territoriali che si andranno a determinare, propripo nel centro destra. Dove l'area che fa riferimento alla neo assessore regionale Pasqualina Straface, di cui sicuramente fa parte Di Noia, vuole espandersi o quantomeno mettere i paletti rispetto alla grande area di centrodestra che domina nella Sibaritide (e non solo): quella di Gianluca Gallo. Che nella terza città della Calabria ha come perno Giuseppe Turano, capogruppo di FI in Consiglio comunale. Lo stesso che, ieri sera, era presente anche lui a Palazzo Fiore per il primo incontro di Convivium, non prima però di aver partecipato all'incontro nell'Assise civica. Insomma, entusiasmo non prioritario.