Insiti, Graziano: «La Cittadella degli Uffici serve a creare una regia amministrativa unitaria»
«Non può essere trattata come una delle tante aree da riqualificare. È il luogo della sintesi urbana e istituzionale della città unica. Ogni progetto che la riguarda dovrebbe partire da questa funzione e costruire attorno ad essa le altre componenti»
CORIGLIANO-ROSSANO – "Il caso Insiti" ha riacceso il dibattito politico in Città. Sul progetto firmato Femia per l'area baricentrica di Corigliano-Rossano aveva espresso forti perplessità Giovanni Dima, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia ed ex amministratore dei due estinti Comuni di Corigliano e Rossano che era intervenuto nel dibattito affermando che «Insiti non sta andando nella direzione stabilita dalla legge regionale sulla fusione» e chiamando in causa Antoniotti e Graziano: «è importante che tornino a farsi sentire».
All'appello aveva risposto Antoniotti, già sindaco di Rossano e figura storica del centrodestra jonico, che si era detto preoccupato rispetto a quella che ha definito «una progressiva perdita di coerenza con il progetto originario della città unica».
Oggi, Giuseppe Graziano, già consigliere regionale della Calabria ed estensore della legge regionale n. 2 del 2018, interviene nel dibattito apertosi «raccolgliendo l'invito al confronto sul destino di Insiti perché riguarda il cuore stesso della fusione di Corigliano-Rossano».
«La legge che ha istituito il Comune unico – chiarisce Graziano – non si limita a sancire una fusione amministrativa, ma individua una precisa architettura istituzionale. E lo fa in modo esplicito: Insiti è indicata come l'area destinata a ospitare la sede del Comune e a favorire la concentrazione degli uffici pubblici. Non è una suggestione politica, ma una scelta normativa pensata per dare alla città un centro riconoscibile e funzionale».
Secondo Graziano, il punto non è mettere in discussione il valore ambientale o paesaggistico dell'area, ma evitare un equivoco di fondo: «Nessuno ha mai immaginato Insiti come una colata di cemento. È una lettura semplicistica e fuorviante. Esistono oggi soluzioni urbanistiche avanzate, capaci di realizzare un centro direzionale pubblico pienamente ecosostenibile, integrato nel verde, con consumi energetici ridotti e funzioni compatibili con il paesaggio. La Cittadella degli Uffici non è l'antitesi dell'ambiente».
Il tema, per l'ex consigliere regionale, è invece organizzativo e istituzionale: «Una città delle dimensioni e della complessità di Corigliano-Rossano non può funzionare con uffici spezzettati, duplicazioni continue, sedi provvisorie e percorsi amministrativi confusi. La Cittadella degli Uffici serve a creare una regia amministrativa unitaria, a razionalizzare i servizi, a rendere più efficiente il rapporto tra cittadini e Comune».
Graziano lega questo passaggio a un altro elemento fondante della legge sulla fusione: «La Cittadella degli Uffici viaggia di pari passo con l'istituzione dei municipi d'area, fino a un massimo di sette. È questo l'equilibrio pensato dal legislatore: un centro amministrativo forte e riconoscibile e, allo stesso tempo, un decentramento reale dei servizi sui territori, per garantire prossimità, identità e partecipazione. Senza il centro, il decentramento perde senso. Senza il decentramento, il centro diventa distante».
Da qui l'invito a riportare il dibattito sul piano delle scelte strategiche: «Insiti non può essere trattata come una delle tante aree da riqualificare. È il luogo della sintesi urbana e istituzionale della città unica. Ogni progetto che la riguarda dovrebbe partire da questa funzione e costruire attorno ad essa le altre componenti: verde, sport, cultura, servizi».
La conclusione è un richiamo alla responsabilità collettiva: «La fusione è stata una scelta coraggiosa, che richiede coerenza nel tempo. Oggi è necessario riaprire un confronto serio e trasparente su Insiti, nel rispetto della legge e dello spirito con cui è stata scritta. Non per dividere, ma per dare finalmente alla città un assetto chiaro, funzionale e condiviso».