La gestione felice del bilancio comunale: Lucisano mette sotto accusa l'amministrazione Stasi
In Consiglio comunale Scontro frontale del rappresentante di minoranza con l'Esecutivo civico. Dai rilievi sull'avvocatura per finire ai premi ai funzionari ella maxi spesa da 500mila euro per il gran concerto di fine anno
CORIGLIANO-ROSSANO - Ai margini dell'ennesimo consiglio comunale apatico che qualcuno, per la sua brevità legge come un grande risultato democratico ma che - in realtà - è la cartina di tornasole di una politica cittadina ormai alla deriva che rigetta di dibattito, il confronto e lo scontro temerario, spicca, senza dubbio, l’intervento di Piero Lucisano, capogruppo di Uniti per Corigliano-Rossano. Il suo, come ormai consuetudine, non è stato un semplice contributo al dibattito sul bilancio ma un vero e proprio assalto alla baionetta. Un affronto frontale oltre il fronte, non senza sbavature, che ha messo sotto accusa le scelte amministrative dell'Esecutivo Stasi, definite “assurde” e “vergognose”.
Fin dalle prime battute Lucisano ha chiarito il senso della sua presenza in aula, nonostante l’assenza di parte della minoranza per impegni già presi: «Siamo qui per senso di responsabilità verso le istituzioni», ha detto, denunciando però una prassi consolidata nelle conferenze dei capigruppo, dove – a suo dire – le date dei Consigli arriverebbero «preconfezionate, non emendabili, decise a colpi di maggioranza».
Bilancio, avvocatura e Corte dei Conti
Sul piano amministrativo, l’intervento si è spostato sulle variazioni di bilancio e, in particolare, sulla gestione dell’avvocatura comunale. Lucisano parla di atti che - da giurista - ritiene potenzialmente nulli, di liquidazioni errate, di somme percepite «erroneamente» da funzionari e di una gestione che – a suo dire – potrebbe finire al vaglio della Procura della Corte dei Conti.
Tra i passaggi più esplosivi, la denuncia di premi e compensi aggiuntivi ai funzionari: fino a 25mila euro per funzioni di RUP che – secondo Lucisano – non sarebbero dovuti, come chiarito da una nota ministeriale del MIT del giugno 2025. «Non lo dico io, lo dice il Ministero», ha ribadito.
E poi il tema simbolo: i 500mila euro spesi per un’unica serata di spettacolo. Una scelta che l’esponente di minoranza contesta nel merito e nel metodo: «Con quelle risorse si potevano organizzare più eventi, coinvolgere le associazioni, creare vera ricaduta sul territorio». Una critica che si allarga alla gestione del turismo e dello sport, definita priva di visione strategica.