Gaza, indetta a Co-Ro un'assemblea cittadina in solidarietà al popolo palestinese
L'appuntamento è per martedì 12 agosto alle ore 18:00 presso Piazzetta Portofino a Schiavonea

CORIGLIANO-ROSSANO – «Il peggiorare della situazione a Gaza non può lasciarci indifferenti. Israele usa fame e sete come armi del genocidio, bloccando gli aiuti umanitari mentre si contano oltre 60mila vittime, fra cui più di 26mila bambini. Per questo abbiamo deciso di convocare un'assemblea pubblica in data 12 agosto per costruire insieme una mobilitazione cittadina in solidarietà al popolo palestinese».
Inizia così la nota stampa di Antonio Viteritti, giovane calabrese dottorando in pensiero politico contemporaneo presso l’Universitat de Valencia in Spagna, laureatosi in Scienze filosofiche presso l’Università della Calabria.
«A Gaza - spiega - oltre ai bombardamenti che hanno raso al suolo interi quartieri, il blocco di acqua, cibo e medicine è funzionale a compiere uno sterminio calcolato. OMS e UNICEF denunciano che 9 bambini su 10 soffrono di malnutrizione acuta. In Cisgiordania, coloni armati – protetti dall'esercito israeliano – uccidono civili, incendiano campi e distruggono scuole, ospedali e case per espandere insediamenti illegali. Solo nel 2025, oltre 900 palestinesi sono stati assassinati nei Territori Occupati».
«Il riconoscimento della Palestina da parte del Comune di Corigliano-Rossano è un passo importante, ma serve fare pressione sul Governo italiano e l'UE: Per il riconoscimento dello Stato Palestinese e per interrompere relazioni economiche e diplomatiche con Israele. Come dimostra Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU, nel report "Dall'economia coloniale all'economia del genocidio", Italia, UE e USA sostengono il massacro attraverso accordi commerciali. Questo è inaccettabile e non può accadere nel nostro nome!»
«Assemblea pubblica 12 agosto, ore 18 Piazzetta Portofino (Schiavonea). Incontriamoci per costruire insieme una mobilitazione cittadina e far sentire la nostra voce contro il genocidio! Non giriamoci dall'altra parte: restiamo umani» conclude.