Innovazione, Pomillo: «Per le minoranze linguistiche è una condizione di sopravvivenza culturale»
Il sindaco di Vaccarizzo Albanese ha preso parte all’Assemblea nazionale AsmelL, condividendo e rilanciando preoccupazioni e prospettive tracciate dall’Associazione che si occupa della modernizzazione degli enti locali
VACCARIZZO ALBANESE – «Per i piccoli comuni, e per quelli di minoranza linguistica in particolare, l’innovazione non è un traguardo tecnologico ma una condizione di sopravvivenza culturale. Se la modernizzazione amministrativa non cammina insieme alla tutela dell’identità, rischiamo di digitalizzare il vuoto. Serve una rivoluzione che unisca competenze, infrastrutture e memoria: solo così le nostre comunità potranno continuare ad esistere, non solo ad essere connesse».
È quanto dichiara il Sindaco Antonio Pomillo, di rientro da Napoli dove ieri (lunedì 3) ha preso parte insieme ad oltre 4.600 rappresentanti degli enti locali italiani, all’Assemblea nazionale ASMEL, condividendo e rilanciando preoccupazioni e prospettive tracciate dall’Associazione che si occupa della modernizzazione degli enti locali.
«Il ruolo che possono giocare i comuni dell’Arberia in questo delicatissimo momento di transizione – aggiunge il Primo cittadino – è quello di diventare laboratori di innovazione civica e coesione sociale, dove la dimensione umana della pubblica amministrazione si coniuga con quella digitale. Le minoranze linguistiche – precisa ancora – sono un patrimonio che vive grazie alla prossimità e alla relazione. E le nuove tecnologie devono servire proprio a mantenere il contatto, non sostituirlo. L’IA, i sistemi cloud e la gestione associata dei servizi, quindi, non sono nemici della tradizione ma diventano strumenti per custodirla e renderla accessibile anche alle nuove generazioni».
«La tecnologia – sottolinea – non sostituisce le persone, le libera. Se ben indirizzata, può ridurre il peso burocratico, aumentare la trasparenza e restituire tempo all’ascolto dei cittadini, costruendo di fatto una pubblica amministrazione più attenta ai bisogni delle persone e meno impegnata a disbrigare documenti e procedure burocratiche».