Caloveto, Salatino e Fontana (gruppo Libertà) bacchettano l'esecutivo sulla questione Tari
L'aumento della tassa sui rifiuti è stato oggetto di discussione in Consiglio Comunale. L'opposizione: «Si predica bene e si razzola male. A pagare saranno i contribuenti»

CALOVETO - «Nella giornata del 20 marzo si è riunito il Consiglio Comunale per trattare tre punti all’ordine del giorno e, tra questi, quello che ha suscitato particolare attenzione ed è stato oggetto di approfondita discussione da parte dei sottoscritti è stata la proposta inaudita dell’aumento spropositato delle tariffe TARI». È quanto hanno dichiarato in un anota i consiglieri di opposizione Salatino e Fontana del gruppo Libertà.
«Sulla questione - hanno dichiarato - il Presidente del Consiglio ha esposto la rimodulazione del nuovo piano di rientro degli emolumenti TARI, per un ammontare superiore ai 188.000,00 €, contro i 123.000,00 € pagati sino ad ora (65.000,00 € di differenza). È da premettere che lo stesso ha giustificato il tutto attribuendo le colpe a enti terzi (Arrical / Regione Calabria), oltre a fare riferimento a una diffida che il Comune di Caloveto ha ricevuto dallo stesso organo regionale, nella quale si evincevano debiti da parte del Comune relativi alle annualità 2023 e 2024. Il Sindaco ha pubblicato un articolo di giornale nel quale evidenziava il proprio disaccordo e malumore nell’affrontare spese così elevate, dovute esclusivamente ai rincari su cui Arrical e Regione Calabria facevano orecchie da mercante».
«Nel corso della discussione del punto - si legge più avanti - abbiamo fatto presente che la Regione, su conferma dell’Assessore calabrese, stava prendendo provvedimenti stanziando 45 milioni di euro per far fronte ai rincari dovuti allo smaltimento dei rifiuti trasferiti fuori regione. Abbiamo quindi proposto l’approvazione del punto nel Consiglio successivo, in modo da avere la certezza sull’eventuale accollo degli aumenti. Naturalmente, la nostra proposta non è stata accolta e il punto è stato approvato con 8 voti favorevoli (maggioranza) e 3 contrari (gruppi di minoranza). Alla luce di quanto successivamente emerso (puntualmente confermato da un articolo di giornale) la Regione Calabria si è assunta le spese degli aumenti, ma il Comune di Caloveto ha comunque approvato un aumento che causerà non pochi problemi ai nostri concittadini».
«Non soddisfatti della situazione, ci siamo recati in Comune per prendere visione della diffida ricevuta lo scorso mese di febbraio e valutarne il reale contenuto e le cause. È emerso, infatti, che nessuno ha citato un dato rilevante contenuto nel documento. Nello specifico, Arrical diffidava il Comune per circa 17.000 € per l’anno 2023 e altri 17.000 € per il 2024, in quanto le cifre inizialmente stanziate in previsione, e successivamente integrate in sede consuntiva, non coprivano il costo del servizio, generando così un debito per il Comune».
«Ciò che, a nostro avviso, risulta ancor più grave - spiegano - è che la nota relativa al debito fosse già a conoscenza dell’Amministrazione, in quanto inviata in data 15/04/2024 (citata con relativo protocollo nella diffida). Evidentemente, è stato conveniente trascurare il tutto, soprattutto in virtù della piena campagna elettorale, nella quale si lasciavano trasparire meriti relativi a gestioni limpide e non soggette a rincari. Ecco allora il danno che oggi i cittadini si trovano ad affrontare, a nemmeno un anno dall’insediamento della nuova Amministrazione. TARI: da 123.000,00 € a 188.000,00 € (+65.000,00 €, pari al +53%); Scuolabus: da 5 € a 10 € (+50%); Ticket mensa: da 1,50 € a 2,50 € (+66%). Imposta comunale: riconfermata, nonostante le promesse elettorali pubbliche».
«Ecco quindi - concludono Salatino e Fontana - il nostro disaccordo sulla gestione amministrativa. Ci dica qualcuno perché il Comune di Caloveto affronta ancora spese per personale esterno, nonostante la presenza di due vincitori di concorso. Non sono forse queste spese da evitare e che comunque gravano sui cittadini? Ecco perché noi ci riteniamo estranei a questa gestione amministrativa, alquanto inefficace e, soprattutto, dannosa per i cittadini calovetesi. Avanti… tutta».