Messa in sicurezza degli argini del Crati: «A gennaio la gara d'appalto»
La consigliera regionale Pasqualina Straface ritorna sulla questione che ormai da anni tiene in apprensione le popolazioni di Thurio, Ministalla e Foggia
CORIGLIANO-ROSSANO - Messa in sicurezza degli argini del Crati, «non risultano fondi bloccati per il completamento degli interventi previsti. Al contrario, si sta procedendo senza sosta per garantire la cantierabilità dell’opera nel rispetto delle tempistiche dettate dalla normativa vigente ed a tutela dei territori interessati: sono stati già avviati gli espropri. Entro dicembre sarà pubblicata la decisione a contrarre, che è l’atto primario per indire la gara. Entro i primi di gennaio inizieranno i lavori per un importo complessivo di circa 6 milioni di euro».È quanto chiarisce la consigliera regionale, Pasqualina Straface, a seguito anche delle preoccupazioni emerse emerse in un recente articolo sulle pagine del nostro giornale che hanno evidenziato una sostanziale fase di stallo del progetto di riqualificazione degli argini del grande fiume calabrese.
«È in corso - chiarisce - la procedura progettuale esecutiva dell’intervento di cui è titolare il Commissario di Governo per il contrasto del Dissesto idrogeologico. Allo stato – continua, sottolineando la propria attenzione in prima linea sulla questione sin da subito – sono state avviate le attività relative all’indizione della Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo per l’acquisizione dei pareri volti al conseguimento del successivo livello di progettazione esecutiva dell’intervento.
A seguito di richiesta di integrazioni sull’approfondimento progettuale di livello definitivo, non ultimo un rilievo di dettaglio sull’argine sinistro nell’area di intervento che ha riguardato anche lo svolgimento di ulteriore procedura autorizzativa per l’accesso ai luoghi, il progetto esecutivo è stato trasmesso all’Ufficio del Commissario lo scorso 25 novembre e prontamente inoltrato alla Società di verifica. Ricevute e riscontrate eventuali osservazioni e/o non conformità che dovranno essere integrate dal gruppo di progettazione, lo stesso potrà essere validato dal responsabile del procedimento e solo allora avviata la procedura di gara per la scelta del contraente.
«L’Ufficio del Commissario - sottolinea ancora la presidente della terza commissione regionale - è al lavoro per predisporre la documentazione di gara che, trattandosi di lavori con importo superiore alle soglie previste dal Codice dei Contratti, dovrà necessariamente avere valenza europea con tutte le connesse procedure amministrative e di pubblicità previste, ma che sarà conclusa nel più breve tempo possibile. È stata svolta con successo la procedura di avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio conseguenti alla dichiarazione di pubblica utilità, attività propedeutica e necessaria a qualsivoglia attività esecutiva e che è possibile avviare solo a seguito alla conclusione delle attività di progettazione».
Il procedimento ha avuto il suo decorso sia tecnico sia amministrativo che ha necessitato della dovuta attenzione e accortezza, atteso il riverbero e le esigenze sul territorio interessato e che solo ora sta convergendo alla fase finale della progettazione. «Interventi specifici e puntuali come questo – conclude la Straface – benché contribuiscano alla messa in sicurezza dei luoghi, non sono da considerarsi risolutivi e/o esaustivi per il contenimento delle portate del fiume Crati soprattutto nella sua parte terminale dopo la confluenza con il fiume Coscile. Sarà necessario procedere con una programmazione integrata ed evolutiva di approccio al problema, mirata al contenimento del rischio con la protezione dei beni esposti, nel rispetto degli aspetti urbanistici e di gestione del territorio. In tal senso si sta lavorando congiuntamente al Dipartimento dei Lavori Pubblici e dell’Autorità di Distretto dell’Appennino Meridionale».