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Con De Caro e Falcomatà, Stasi rilancia la «filiera delle idee e dei valori» - VIDEO

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CORIGLIANO-ROSSANO – Le bandierine che sventolavano fuori, volti sorridenti sull’androne, una sala – quella del Centro di Eccellenza a Corigliano scalo - discretamente piena. Un successone per il Partito Democratico di Corigliano-Rossano che a questi “fasti”, a dire il vero, non c’era abituato da tempo. Sarà stata la venuta del sindaco di Bari, Antonio De Caro, accompagnato dal collega di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomata e dai consiglieri regionali Franco Iacucci e Domenico Bevacqua, per promuovere la sua candidatura alle Europee; sarà stato anche che i Dem a Co-Ro hanno ritrovato un briciolo di entusiasmo (nella storia e intramontabile animosità interna) attorno alla candidatura a sindaco di Flavio Stasi; sta di fatto che ieri pomeriggio, all’apparenza, il Piddì del capoluogo jonico sembrava qualcosa di concreto. Capace, addirittura, di attirare per l’occasione – ma immaginiamo solo per la loro storica appartenenza alla linea democrat – l’attenzione di esponenti come Gino Promenzio,  chiarissimo avversario di Stasi e schierato con il suo movimento (Civico e Popolare) a sostegno della candidata del centro destra, Pasqualina Straface.

Che in casa PD non siano (ancora) rose e fiori, è chiaro, evidente, lapalissiano. E le dichiarazioni del segretario cittadino, Franco Madeo, e quelle del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Franco Iacucci, lo evidenziano chiaramente. Il primo soddisfattissimo, anche con una insolita “cazzimma”, ha mostrato l’orgoglio di aver allestito la lista del Partito Democratico (seppur a 20 nominativi) dove, però, non risultano né la capogruppo PD in Consiglio comunale, né il segretario dei Giovani Democratici, né altri dirigenti di partito candidati, invece, in altre liste sempre a sostegno di Stasi. «Sono in venti – ha rimarcato Madeo parlando della lista – ma venti persone che sono molto affiatate con grande spirito di partecipazione e di servizio». Poi l’inaspettato “dem pride” di Madeo: «Avevano detto che il segretario cittadino non andava bene, e sono ancora qua; dicevano che il PD a Co-Ro non riusciva a fare politica, eppure abbiamo fatto più politica degli altri partiti; ora dicono che la nostra è una listarella. Vi faremo vedere il 10 giugno che lista è quella del PD!». Ma orgoglio ed entusiasmi a parte, a riportare l’entusiasmo nei giusti gangheri è stato Franco Iacucci, che non nasconde le difficoltà che persistono ancora oggi. «Abbiamo vissuto un forte travaglio all’interno del partito – ha ricordato -  a causa delle divisioni che c’erano e che ancora ci sono. Abbiamo fatto un lavoro impegnativo e la giornata di oggi dimostra, però, che è un lavoro positivo che sta iniziando a dare i suoi risultati. Oggi la cosa che conta è che abbiamo rimesso in campo il Partito Democratico e lo abbiamo fatto con dignità e autorevolezza».

Fin qui le vicende interne del PD. Poi c’è tutta la storia legata alla campagna elettorale ormai entrata nel vivo. Ieri a Corigliano-Rossano tre sindaci, tutti con la stessa matrice ideologica, e che insieme rappresentano tre sentinelle per la sinistra lungo l’asse mediano meridionale: Falcomatà a Reggio Calabria, Stasi a metà strada e De Caro a Bari.

«Flavio – queste le parole di Falcomatà – è stato un buon sindaco – ed è stato un amministratore capace di intessere per la sua città relazioni importanti con gli altri comuni e le altre province della Calabria. Ecco perché siamo qui a sostenerlo, per potergli dare una spinta a continuare».

«Flavio è  un sindaco ben voluto» questo l’esordio di De Caro che Corigliano-Rossano la conosce bene, non fosse altro perché qui trascorre le sue ferie estive. «È un sindaco – ha sottolineato – che ha lavorato bene ed è stato un esempio in questi anni sulla gestione dei beni confiscati alla mafia con un’animazione dal basso importantissima. Spero vivamente – questa la chiusa – che possa continuare il suo percorso di sindaco. Quando mi sono ricandidato io ho chiesto alla mia città di non lasciare a metà il percorso avviato e spero che anche questa città non lasci a metà il suo percorso».

Falcomatà, De Caro, Stasi rievocano, un po’, quella “filiera” che tanto di moda va oggi nel gergo politico. «È una filiera di idee, di modelli e di valori» così l’ha battezzata il sindaco di Co-Ro. «Troppo spesso – ha aggiunto – si banalizza il concetto di filiera che diventa l’anticamera del dire “votatemi che io ho l’aggancio”. Non è questo il modello con cui una città moderna deve confrontarsi. Piuttosto serve una unione di modelli, di idee e di valori che abbiamo costruito non solo come Amministrazione comunale ma anche come espressione politica in questa città»

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.