Trebisacce rilancia: «Lo svincolo nord va fatto, eliminarlo è un errore»
Il Comune di Trebisacce ha depositato al MIT una nota ufficiale: senza l’accesso da nord il Megalotto 3 rischia di perdere efficacia. Lo studio Unical dimostra che l’opera è realizzabile

TREBISACCE – Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, in visita a Trebisacce nei giorni scorsi (leggi qui l'articolo) ha promesso una risposta definitiva entro ottobre sulla richiesta di svincolo per Trebisacce, lungo la costruenda SS106 Ter Sibari-Roseto (Terzo Megalotto). L'Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franco Mundo, infatti, nelle settimane scorse aveva alzato l'asticella rivendicando e mettendo sul tavolo dello stesso MIT un documento inequivocabile: la nota protocollata il 16 settembre scorso, in cui viene ribadita la necessità di realizzare lo svincolo nord (detto di Albidona) nell’ambito dei lavori del terzo Megalotto della SS106.
Un’iniziativa istituzionale che non lascia spazio a equivoci e che, supportata da studi tecnici e planimetrie, definisce «un macroscopico errore di valutazione» l’eliminazione dello snodo di accesso da nord, originariamente previsto nel progetto preliminare.
I numeri che danno ragione a Trebisacce
Nella nota viene citato lo stesso parere del Ministero dell’Ambiente, che nella sua istruttoria ha certificato come, su 13.454 veicoli giornalieri provenienti da nord, 5.475 abbiano come destinazione Trebisacce. Senza uno svincolo dedicato, questi mezzi sarebbero costretti a uscire a Roseto Capo Spulico (+16 km) o a Cerchiara (+24 km), intasando nuovamente la vecchia statale, oggi SP 253, e vanificando parte dei benefici della nuova infrastruttura.
Non solo Trebisacce
Il Comune richiama anche la funzione baricentrica della città: con i suoi servizi (ospedale, scuole di ogni ordine e grado, presidi di sicurezza, caserme, distretto sanitario) Trebisacce è il riferimento dell’intero comprensorio. Lo svincolo servirebbe quindi non solo agli abitanti della città, ma anche a Albidona, Alessandria del Carretto, Plataci, Villapiana, Amendolara e alle località lucane collegate tramite la SP153.
Lo studio di fattibilità commissionato all’Unical e le planimetrie allegate dimostrano, inoltre, che l’opera può essere realizzata senza nuovi impatti ambientali, sfruttando strade interpoderali già esistenti.
Una proposta subordinata
E se lo svincolo nord non fosse approvato? Il Comune propone un’alternativa: realizzare uno svincolo a diamante completo all’uscita della galleria “Torrente Saraceno”, dove oggi è previsto solo un innesto monodirezionale sud.
Dopo Salvini, la partita si fa politica
Il ministro Salvini, ieri a Trebisacce, ha definito la richiesta «legittima» e ha annunciato una risposta tecnica da Anas entro fine ottobre, lasciando intendere che la soluzione è tecnicamente fattibile con qualche prescrizione di sicurezza.
Ora la palla torna sul tavolo istituzionale. Con una differenza sostanziale: il Comune di Trebisacce, forte di dati ministeriali, studi universitari e planimetrie, ha formalizzato la sua posizione in un documento che rende la partita non più una rivendicazione territoriale, ma una questione di coerenza e logica infrastrutturale.
Se i numeri sono quelli, e se davvero lo svincolo può essere realizzato senza vincoli paesaggistici, sarà difficile per il Ministero ignorare quella che appare sempre più come una necessità strategica, non una concessione.