Straface: «In questi anni ho visto una Calabria che non si piange più addosso»
Il consigliere regionale: «Adesso vogliamo aggredire il futuro insieme ad Occhiuto»

CORIGLIANO-ROSSANO– «In queste ultime settimane, da agosto a oggi, ho percorso migliaia di chilometri nella mia Calabria, dallo Jonio al Tirreno, dal Pollino alla Sila. Ho incontrato giovani, famiglie, anziani. E ovunque ho respirato una consapevolezza nuova: c’è una Calabria che non vuole più piangersi addosso, che non si rassegna, ma che con coraggio e intraprendenza vuole aggredire il futuro. È questo spirito che mi rende fiduciosa non solo della vittoria, ma della larghissima delega che i calabresi daranno a Roberto Occhiuto per continuare il processo di rinascita e rigenerazione avviato nel 2021 nella nostra regione».
Lo dice Pasqualina Straface, consigliere regionale e candidata al Consiglio regionale nella lista di Forza Italia - Occhiuto presidente per la Circoscrizione Nord. Abbiamo restituito credibilità e centralità alla Calabria. Non più periferia dimenticata - sottolinea - ma parte del dibattito nazionale. Con Occhiuto presidente si è tornati a parlare di infrastrutture come cantieri concreti e non come sogni irrealizzabili, di crescita e sviluppo come opportunità reali e non più come slogan di propaganda.
Il tema più delicato e decisivo che abbiamo affrontato è stato quello della salute dei calabresi. Per troppo tempo la nostra regione è stata sinonimo di emergenza e rassegnazione. Io non ho mai accettato questo stigma. Al contrario, ho portato e continuo a portare nelle istituzioni la voce dei cittadini che chiedono soltanto di poter accedere al diritto alle cure. Da qui è nata una stagione nuova che ha portato alla più coraggiosa riorganizzazione delle reti ospedaliere mai vista prima in Calabria; ad investimenti in personale, tecnologie e professionalizzazione accademica; ad un nuovo sguardo sugli ospedali spoke e hub e alla costruzione dei nuovi presidi ospedalieri. La strada è lunga, lo sappiamo bene, ma oggi la sanità calabrese non è più resa: è una sfida che stiamo affrontando con coraggio e responsabilità.
«Ho sempre creduto che la Calabria vera si trovi anche e soprattutto nelle aree interne: nella Sibaritide, nel Pollino, nella Sila Greca, in quei borghi che non si arrendono e che continuano a chiedere servizi, dignità e futuro. Ho voluto che quelle voci entrassero dentro il Consiglio regionale. E ho lavorato perché le nostre minoranze linguistiche – a partire dall’Arberia – fossero finalmente considerate una risorsa strategica: identità che diventano economia, patrimonio culturale che diventa leva di sviluppo turistico ed esperienziale. Perché una Calabria che valorizza le sue diversità è una Calabria più forte».
Se c’è un orgoglio che porto con me è quello di aver visto nascere e crescere nuovi programmi per tamponare l’emorragia delle nuove generazioni. In questi 4 anni abbiamo dato speranza a centinaia di giovani che hanno avviato imprese e costruito il proprio futuro qui, senza dover partire. È la prova che la Calabria non è solo terra di bisogni, ma può essere laboratorio di idee e buone pratiche. I nostri ragazzi chiedono opportunità, non assistenza: con Yes I Start Up Calabria, diventato un modello nazionale, studiato e oggi replicato altrove, abbiamo dimostrato che le istituzioni possono essere motore di questo cambiamento.
«Non siamo ancora arrivati, ma la rotta è tracciata. Questi anni hanno segnato una svolta, ma ora è il momento di accelerare. Io ci credo: credo in una Calabria che cammina a testa alta, che guarda al futuro con fiducia e con intraprendenza. E sono certa che, con la forza dei calabresi e con il sostegno a Roberto Occhiuto, continueremo a scrivere la pagina più bella: quella di una regione - conclude Straface - che non si piange più addosso, ma che finalmente costruisce il suo futuro».