Megalotto 3, dopo la visita di Salvini a Trebisacce ecco la "verità" sulle opere compensative
Dalle piste ciclabili ai restailing delle chiese. Il giorno dopo la visita del ministro Salvini a Trebisacce emergono i documenti ANAS: dei 18,6 milioni destinati alle mitigazioni ambientali solo un'opera è sostenibile. Ecco quale

TREBISACCE – «Le compensative? Mettetevi d’accordo». È l’invito che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha lanciato ieri, nella sala consiliare di Trebisacce, ai sindaci del comprensorio coinvolti dal 3° Megalotto della SS106 (rileggi l'articolo e guarda il servizio).
E oggi, alla luce dei documenti ufficiali di ANAS, quel richiamo suona ancora più chiaro: a distanza di anni dall’approvazione dell’opera, l’unica compensazione realmente sostenibile, già prescritta e dunque certa, è la demolizione del viadotto Pagliara.
I 18 milioni di euro ancora fermi
Il documento ANAS dell’8 marzo 2023 ricostruisce in dettaglio l’iter e ricorda che le delibere CIPE hanno fissato un tetto massimo di 18,6 milioni di euro – pari al 2% del costo complessivo del Megalotto – per finanziare gli interventi di compensazione e mitigazione ambientale.
Le proposte avanzate dai Comuni e confluite nella prima sintesi di ANAS sono state numerose e ambiziose. Si parlava di realizzare percorsi ciclo-pedonali e interventi per il recupero e il risparmio idrico, di potenziare la vegetazione esistente con azioni di rinaturalizzazione lungo la costa, di avviare operazioni di bonifica di aree degradate e di sostituire alcuni incroci a raso con rotatorie sulla vecchia statale. C’era anche l’idea di un’infrastruttura a servizio dell’area SIC della “Secca di Amendolara”, la riqualificazione di via Nazionale a Francavilla Marittima, il recupero della chiesa di Sant’Antonio ad Albidona e persino la sistemazione di un tratto della 106 a Roseto Capo Spulico.
Un pacchetto variegato e suggestivo, che però si è scontrato con i rilievi della Commissione VIA/VAS. Nel parere n. 3202 del 2019, infatti, molti di questi interventi sono stati giudicati non coerenti con le prescrizioni ambientali fissate a monte. Di conseguenza, il Ministero dell’Ambiente chiese una revisione complessiva del piano, bloccando di fatto l’attuazione delle compensative.
Il nodo Pagliara e lo svincolo nord
In quel quadro, la Provincia di Cosenza propose di inserire due interventi specifici: la demolizione del viadotto Pagliara – già prescritta dalla stessa Commissione – e la realizzazione dello svincolo nord Trebisacce–Albidona. La prima è stata riconosciuta come intervento effettivamente sostenibile, l’unico che oggi risulta certo tra le compensative; la seconda resta ancora in discussione, anche se rilanciata con forza dal sindaco Franco Mundo e finita al centro del confronto con Salvini.
Lo stallo dei territori
Negli anni successivi, Regione e Comuni sono stati più volte richiamati a formulare nuove proposte condivise. Tavoli se ne sono fatti, l’ultimo nell’ottobre 2022 in Cittadella regionale, ma senza approdare a una sintesi. La conseguenza è che il piano compensativo non è mai stato chiuso e i soldi non si sono mai trasformati in opere concrete.
Dopo la visita di Salvini, il bivio
Con i cantieri del Megalotto che corrono verso la consegna prevista nel 2026, resta la grande incognita sulle compensative. La visita del ministro a Trebisacce ha riacceso i riflettori e messo i sindaci davanti a una responsabilità precisa: senza intesa locale non ci sarà alcun progetto esecutivo, né cantieri.
Intanto, i documenti certificano un paradosso: dei 18 milioni disponibili, l’unica opera compensativa certa resta l’abbattimento del viadotto Pagliara. Tutto il resto è appeso a una parola che in questi territori sembra sempre la più difficile: condivisione.