«Con Occhiuto nuova primavera anche per tutte le minoranze linguistiche»
La consigliera regionale passa in rassegna quanto fatto negli ultimi quattro anni: «Le minoranze sono diventate motore e prospettiva di sviluppo per l'intera regione»

CORIGLIANO-ROSSANO – «Se c’è un’azione che meglio di altre rappresenta la capacità del Presidente Roberto Occhiuto e della sua Giunta di ribaltare la narrazione della Calabria è l’impegno profuso per riabilitare, riqualificare, rilanciare le minoranze linguistiche. In questi ultimi quattro anni abbiamo dimostrato con i fatti che queste comunità non sono solo legate ad un passato circoscritto alla loro identità, ma una risorsa strategica per il futuro dell’intera regione. Abbiamo restituito dignità, fornito strumenti e garantito visibilità a comunità e storie che per troppo tempo erano rimaste ai margini. Ma soprattutto abbiamo messo il valore dell’identità distintiva e la forza delle tradizioni al centro delle politiche di sviluppo turistico, sociale ed economico dei territori».
Lo sottolinea Pasqualina Straface, consigliere regionale, presidente della Terza Commissione consiliare e in questi anni delegata ad hoc dal Presidente Roberto Occhiuto ai rapporti tra il Consiglio regionale e le minoranze linguistiche. «È stata – dice – una responsabilità che si è tradotta in un lavoro costante, di ascolto e di riforma finalizzato a ridisegnare la strategia regionale in materia di tutela e promozione del prezioso patrimonio delle nostre minoranze linguistiche».
Non solo gli Arbëreshë, la minoranza più numerosa e tra i Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria Straordinaria, ma anche le comunità grecaniche del reggino e quelle occitane/valdesi di Guardia Piemontese sono oggi parte di una strategia unica e competitiva. La Regione Calabria ha avviato una attenzione senza precedenti verso tutte le minoranze, riconoscendole non come un orpello folcloristico, ma come motore sociale, economico e turistico-esperienziale.
«Tra primi passi – spiega la consigliera regionale di Forza Italia – c’è quello legislativo. La grande riforma della Legge regionale sulle Minoranze, infatti, ha aggiornato regole e strumenti di sostegno e ha ridato centralità ai comuni e ai sindaci. E proprio da questa riforma, ad esempio, è nata anche la nuova governance della Fondazione per la Comunità Arbëreshe, con uno Statuto più moderno, più snello e più vicino alle esigenze delle comunità. Non più un ente isolato, ma un organismo dialogante con i territori e costruito per coinvolgere direttamente le istituzioni locali. La Calabria è oggi l’unica regione italiana che ha portato le sue minoranze linguistiche nel palinsesto della RAI: un risultato storico, che dà voce alla lingua arbëreshe e ne sancisce il valore come patrimonio nazionale; un traguardo – sottolinea Straface – che dimostra come la nostra azione non sia solo amministrativa, ma anche politica e culturale perché abbiamo acceso i riflettori dell’Italia intera su una parte fondamentale della nostra identità».
«Il metodo seguito dal Presidente Roberto Occhiuto, insieme all’Assessore regionale con Delega alle Minoranze, Gianluca Gallo – spiega ancora – può essere riassunto in tre parole: capacità, azione, visione. Capacità di ascoltare i territori. Azione per tradurre in norme e interventi concreti. Visione per legare la tutela linguistica a percorsi di sviluppo turistico, culturale ed economico. Abbiamo trasformato la narrazione sulle minoranze linguistiche in un programma di governo. Non folklore, ma politiche pubbliche. Non sussidi, ma strumenti di crescita. Non isolamento, ma valorizzazione culturale anche attraverso la chiave strategica e fondamentale dei Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria dove le minoranze trovano ampia collocazione. Questa è la strada che con il Presidente Occhiuto abbiamo intrapreso e che oggi – conclude Straface – consegniamo a una regione più forte e più consapevole».