Bilancio consolidato con colpo di scena: Madeo (Azione) vota con Stasi
L’ipercritico consigliere comunale di opposizione da sempre sulla cortina difensiva contro il sindaco vota a favore il punto finanziario e apre una contrazione tutta interna al partito che prima del voto lo aveva destituito da capogruppo
CORIGLIANO-ROSSANO – C’è un punto di rottura nel gruppo consiliare di Azione a Corigliano-Rossano, il più corposo che oggi siede nell’emiciclo civico. La seduta assembleare di ieri della terza città della Calabria ha sancito, di fatto, dei punti di non ritorno. Al netto delle liturgie amministrative che hanno portato ad una serena approvazione dell’ultimo bilancio consolidato di questa consiliatura, c’è un dato rilevante più sul piano politico che nella logica dei numeri: l’ipercritico consigliere comunale di opposizione, Francesco Madeo, fino a ieri capogruppo del partito di Calenda, ha votato favorevolmente allo strumento finanziario di Stasi.
Come sia possibile che un rappresentante civico, da sempre in prima linea contro le posizioni dell’Amministrazione comunale e durissimo nei confronti delle scelte di Stasi, su ogni fronte, abbia cambiato idea all’ultimo miglio rispetto alle sue posizioni che sembravano consolidate è lo stesso Madeo ad averlo spiegato, intervenendo in fase di dibattito. A Madeo è piaciuta la posizione assunta dall’Esecutivo civico in merito alla questione Meris. La linea di sostegno allo sviluppo del mercato ittico di Schiavonea “consolidata” dall’Ac nelle more del bilancio, è piaciuta così tanto al consigliere comunale di Azione da indurlo ad approvare l’intero corpo finanziario, tout court. Una posizione argomentata dettagliatamente dallo stesso Madeo che ha detto di aver percepito buone vibrazioni da parte della marineria peschereccia rispetto alle politiche messe in campo dal sindaco Stasi. Insomma, sembrano lontantissimi i tempi in cui proprio Madeo, sulle vicende del mercato ittico, incalzava Stasi rimbrottandogli di non sapere di cosa stesse parlando!
C’è, però, un altro risvolto a questa vicenda, tutta interna al Consiglio comunale e al gruppo di Azione. Gli equilibri tra i calendiani nella seduta di ieri si sono assestati e hanno visto proprio – come dicevamo – la estromissione di Madeo dal ruolo di capogruppo. Al suo posto arriva Vincenzo Scarcello nominato dalla restante componente del partito che, proprio dopo la rigenerazione partita quasi un anno fa, ha visto un’adesione di massa: prima dei tre fuoriusciti dalla maggioranza Stasi (Salimbeni, Gammetta e Cassano) e da ultimo dei due consiglieri comunali ex Udc (Scarcello e Gennaro Scorza). Nuovi interpreti, nuovi equilibri. E in realtà questo, Francesco Madeo, non lo ha proprio mandato giù.
In realtà, l’ambizione di rimanere a capo di un gruppo grande quasi un terzo dell’intero emiciclo civico è naufragata nello stesso momento in cui Madeo si è andato a sedere al tavolo politico promosso dal PD per intelaiare un’alleanza in vista delle prossime elezioni comunali. Una mossa affrettata, probabilmente anacronistica, sicuramente non condivisa da buona parte del suo partito.
Da qui lo scisma; il solco che, in realtà, tra Madeo e l’area Salimbeni-Gammetta-Cassano (e quindi Malavolta), già c’era ed è solo diventato più profondo e, probabilmente, insanabile. Lo stesso che ieri sera in Consiglio comunale ha prodotto qualcosa di – sicuramente – inaspettato.