Caso green bike, Stasi non convince Smurra: «Porta sempre l'argomento su altre questioni»
Il presidente nazionale di Epas incalza e innesca un confronto mediatico con il primo cittadino di Co-Ro: «Ancora non abbiamo capito cosa intenda fare Stasi per sanare quella specifica emergenza documentata»
CORIGLIANO-ROSSANO – «L’ennesima denuncia, circostanziata ed incontestabile nella sua evidenza fotografica, relativa ad un oggettivo stato di degrado cittadino, sul quale ogni autorità competente dovrebbe intervenire e porre rimedio subito ed a prescindere da ogni altra valutazione o telenovela sulle responsabilità, per il Sindaco di Corigliano-Rossano diventa invece la sistematica occasione per parlare d’altro; diventa cioè momento utilissimo per stare stabilmente sui social, per cambiare argomento fuggendo dal merito e per rispondere forse ad altro e ad altri, di sicuro non per chiarire alla città cosa intende fare per sanare la specifica emergenza documentata».
Il vice segretario della Fna e presidente nazionale di Epas, Mario Smurra, torna a incalzare il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, dopo la denuncia di qualche giorno fa sulla vicenda delle 30 green bike di proprietà del Comune incomprensibilmente accastatate in un pozzo luce di un parcheggio comunale insieme ad altri rifiuti ingombranti e pericolosi. La precisazione che era arrivata dal primo cittadino evidentemente non ha convinto Smurra che torna a rilanciare: «Ogni tentativo di evidenziare al Primo Cittadino situazioni reali e non smentibili di degrado, su cui la macchina amministrativa nel suo complesso avrebbe dovuto vigilare ed intervenire, per l’Esecutivo diventa il piedistallo per fare ciò che evidentemente non fa bene ogni giorno, ovvero comunicare alla comunità in modo istituzionale il meglio della sua azione di governo».
«Se vi sono atti e fatti da condividere con i cittadini, Sindaco e Giunta – prosegue – possono ed anzi devono farlo sempre e comunque, in ossequio ai principi di quella trasparenza amministrativa alla quale spesso invece ci si dimostra allergici. E non è dignitoso assistere a questo continuo tentativo di colmare vuoti di comunicazione istituzionale su tutto, rincorrendo ed approfittando delle richieste di chiunque su tutto. Così come quando il Sindaco ritiene di dover ricostruire la storia politico-amministrativa delle due estinte città di Rossano e di Corigliano, egli – aggiunge – può serenamente farlo, insieme alla sua maggioranza, in tutte le sedi e con tutti gli strumenti di cui ogni classe di governo può beneficiare. Senza aspettare la fotografia di un pozzo comunale pieno di biciclette scaraventatevi dentro. Non funziona così!»
«Una cosa il Primo Cittadino dovrebbe ormai smettere di ripetere: fuggire dal fatto esposto, per cimentarsi in telenovele che non inquadrano mai il problema che era e resta da risolvere e chiarire, senza alcuna necessità di deviazioni sul tema che non sono richieste e che non interessano a nessuno. Perché – scandisce Smurra – così come ai cittadini interessava ed interessa sapere come sono stati spesi fino ad oggi le ingentissime risorse desinate a Corigliano-Rossano in virtù della fusione, allo stesso modo la città vuole sapere come, quando ed in quanto tempo l’Amministrazione Comunale risolverà quella grave situazione di spreco, rischio, degrado ed insicurezza in una struttura comunale».
«Ogni altra digressione – continua – per quanto interessante ed utile ad altri obiettivi, non incide di una virgola sulla necessità di chiarire esattamente quanto pubblicamente richiesto al Sindaco nella sua funzione e nel suo ruolo di vertice istituzionale in capo al quale – sottolinea – competono di diritto ed a cascata tutti i sottostanti livelli di controllo burocratico su tutto, anche ad esempio su quello scempio di quelle biciclette purtroppo buttate e lasciate in quel pozzo. Fa quindi benissimo il Sindaco, senza perdere sempre la pazienza rispetto alle contestazioni ed in generale confronto dialettico plurale che è il sale della democrazia, a porre in essere senza indugi e senza parentesi graffe, quadrate e tonde, tutte le iniziative annunciate o meno di verifica e controllo necessari ad appurare tutto, dalle responsabilità eventualmente antecedenti la sua amministrazione a quelle successive. Questo, con tutta onestà, però molto poco interessa alla Città o interessa molto meno dell’esigenza normalissima di vedere presto quei luoghi e quegli spazi pubblici ripristinati da chi oggi ha competenza a farlo e restituiti quindi – conclude Smurra – alle loro funzioni con decoro e soprattutto sicurezza».