«Stasi ha vincolato il palazzo del Tribunale ad un finanziamento». Ecco svelate le reticenze sulla disponibilità dell’immobile
Questione giustizia, l’operazione chiarezza di FdI. Rapani: «Un Tribunale su questo territorio è volontà del Governo». Campolo: «Il sindaco sta anteponendo la sua carriera politica a interessi di Corigliano-Rossano»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Stasi ha vincolato il palazzo del Tribunale ad un finanziamento di 1,5 milioni di euro». Ecco svelate le reticenze dell’Amministrazione comunale di queste settimane a fornire, attraverso un atto formale e deliberativo, la disponibilità dell’immobile di Santo Stefano (l’unico disponibile e con un indirizzo urbanistico specifico presente sul territorio cittadino) al Ministero della Giustizia. Questo stando a quello che ha riferito stamani il senatore di Fratelli d’Italia, nonché componente della Commissione parlamentare Giustizia, Ernesto Rapani. Lo ha fatto nel corso di un partecipato incontro-dibattito, promosso dal coordinamento locale di FdI e tenutosi nella Sala “Giovanni Sapia” di Palazzo San Bernardino a Rossano centro storico.
Una rasoiata secca quella del parlamentare e maggiorente del Governo Meloni che porterebbe alla luce una verità fino ad oggi rimasta inedita. Che Stasi stesse lavorando – e da tempo - a rivitalizzare l’immobile dove fino al 2012 ha operato la burocrazia giudiziaria, ritornato nelle disponibilità del Comune di Corigliano-Rossano proprio nel luglio scorso, era cosa risaputa. Di recente, inoltre, si era venuto a conoscenza che lo stesso primo cittadino stesse lavorando per insediare in quell’immobile una sede dell’ufficio provinciale del lavoro nel contesto di una grande riforma che sta interessando proprio gli sportelli dell’ex collocamento. Che, però, per far questo, avesse “ipotecato” il palazzo di Giustizia del Cozzo nessuno lo sapeva, se non gli addetti ai lavori.
Lo ha detto Rapani stamattina a palazzo San Bernardino, lanciando l’ennesimo, accorato, appello al primo cittadino. «Stai sollecitando la Regione Calabria ad andare avanti sulla richiesta di un finanziamento di un milione e mezzo di euro – ha detto il senatore rivolgendosi al Primo cittadino - per ristrutturare l’ex sede del Tribunale di Rossano da destinare a sede dell’ufficio del lavoro. Considerato che alla data di oggi la Regione Calabria – ha aggiunto il parlamentare - ancora non si è espressa e non ha stipulato la convenzione con il comune di Corigliano-Rossano per questo finanziamento, ti chiedo di individuare un altro immobile da dare alla Regione Calabria e dove poter allocare l’ufficio del lavoro, svincolando l’ex sede del tribunale da ogni finanziamento».
E qui occorre una “divagazione”. Un inciso che ha posto nel suo intervento il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Gioacchino Campolo. Possibile che la possibilità di un finanziamento possa fermare un processo così importante, determinante e strategico mirato a riportare nella Sibaritide e a Corigliano-Rossano addirittura un Tribunale? «Oggi – ha detto Campolo - stiamo perdendo tempo dietro all’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano che si è impigliata su un’ovvietà». Da qui il dubbio e l’insinuazione: «sembra quasi – parole di Campolo - che ci sia scarso gradimento circa la riapertura di questo tribunale. Probabilmente perché questo evento – ha affermato - sposterebbe l’asse di interesse politico-elettorale da una parte all’altra». Insomma, secondo Campolo, Stasi sa che se si riaprisse il Tribunale perderebbe le prossime elezioni amministrative. «Quindi – ha chiosato il dirigente locale tricolore - la personale carriera politica è evidentemente più importante degli interessi del territorio».
Ancora Rapani, poi, ha sottolineato nuovamente l’intenzione del Governo di rivedere la geografia giudiziaria. Lo aveva fatto ieri nel corso del talk l’Eco in Diretta, prodotto dalla nostra testata (puoi rivederlo qui), e lo ha scandito con più forza e determinazione stamani: «Un Tribunale su questo territorio è quello che vuole il Governo. Lo ha detto il Ministro Nordio, lo ha ridetto il sottosegretario Delmatro delle Vedove e da ultimo ha rafforzato questo intendimento anche il viceministro alla Giustizia, Paolo Sisto che rispondendo ad una mia specifica interrogazione ha detto che si sta pensando alla revisione della geografia giudiziaria pensando al tribunale di Corigliano-Rossano o al Tribunale della Sibaritide».
È stata questa, per Rapani, anche l’occasione per fare chiarezza su un’altra polemica innescata proprio a seguito dell’ultima interrogazione che metteva sul banco degli imputati quel finanziamento di 6 milioni di euro, spuntato quasi dal nulla, per ampliare la sede giudiziaria di Castrovillari. «Ho chiesto al Ministro come mai si volesse ampliare un presidio che era stato dichiarato idoneo ad ospitare l’accorpante sede di Rossano, evidenziando la contraddizione di una recente relazione sulla necessità di un ampliamento del Tribunale del Pollino totalmente contrastante con quella relazione che, invece, nel 2012 fu determinante per la soppressione della sede di Rossano». «Sia chiaro – ha precisato con fermezza Rapani con l’intento anche di smorzare le polemiche – non sono contro l’ampliamento del Tribunale di Castrovillari, purché questo processo non miri a mortificare ancora di più Corigliano-Rossano. Se così fosse – ha concluso - difenderò a denti stretti il mio territorio».