«Bene il progetto del Parco eolico solare offshore ma siano chiari i tempi di realizzazione»
Scutellà (M5S): «Ritengo sia necessario un attivo coinvolgimento dei territori interessati al tavolo concertativo per consentire ai cittadini dell'area jonica di poter beneficiare di agevolazioni economiche sul consumo di energia»
CALABRIA - «Alla luce della pubblicazione sul sito del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica della procedura per la valutazione e l'autorizzazione ambientale (Vas-Via-Aia) per il progetto preliminare dell'impianto ibrido eolico e fotovoltaico offshore nel Mar Jonio presentato dalla Nd-Sea One s.r.l., ho presentato un'interrogazione ai Ministri interessati».
Lo dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà
«Reputo una buona notizia che si inizi finalmente a parlare di rinnovabili a fronte dell'obiettivo della decarbonizzazione che deve necessariamente farci uscire dalle logiche delle fonti fossili per puntare alla vera transizione ecologica, non quella decantata a favor di telecamera, ma quella reale e concreta che costituisca il faro delle azioni da intraprendere da qui ai prossimi anni.
Detto ciò, -prosegue la deputata pentastellata - ritengo sia necessario che rispetto al progetto preliminare che vedrebbe l'impianto antistante le coste di Corigliano-Rossano, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Mandatoriccio e Cariati, debba esserci un attivo coinvolgimento dei territori interessati al tavolo concertativo per consentire ai cittadini dell'area jonica di poter beneficiare, a seguito della realizzazione dell'opera, di agevolazioni economiche sul consumo di energia. Inoltre, ho chiesto ai Ministri interrogati di far chiarezza sulle tempistiche rispetto all'iter tra presentazione del progetto ed eventuale sua realizzazione e le ricadute economico-produttive che tale impianto potrebbe produrre sul territorio calabrese.
I tempi biblici di esecuzione delle opere, in special modo nella nostra Regione, devono lasciare il posto a timing certi e scadenzati - conclude la Scutellà - a maggior ragione quando ci troviamo di fronte ad impianti che potrebbero contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione per i quali l'Unione Europa ha messo in campo strumenti come il Next Generation EU, il Piano nazionale di ripresa e resilienza a cui si aggiungono la Programmazione Comunitaria 2021/2027 e le strategie Ue per la Biodiversità al 2030».